. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

sabato 29 novembre 2014

Desiderare, volere, ottenere

Signori, Signore,
la vostra Ivy si fa di nuovo viva!
Tendente al vanto - per una
volta - con l'ometto della
mia vita 
Sono mancata per più di un mese, ne sono consapevole... Ogni giorno mi dicevo "Apri quel blog!", ma come capirete dal mio post ero troppo impegnata a fregarmene del mondo. D'ora in poi, sebbene sembri l'ennesima promessa da marinaio, proverò ad essere più presente.
Allora, NOTIZIONA: ho vinto l'ennesimo premio. (Anche questo perché me ne stavo fregando)
Ho fatto uno splendido viaggio con la mia Famiglia fino a Treviso, per prendere l'attestato di vincita della prima edizione del concorso Beautiful Mind - Dreams! E con esso, rullo di tamburi... La prima vincita in denaro! Spero che sia un punto di partenza per riuscire a fare di questa magnifica attività la mia ragione di vita, anche materialmente.
Vorrei postarvi anche il testo, ma accettando la partecipazione al concorso ho ceduto tutti i miei diritti d'autore. Mi spiace! Se ci sarà un modo per farvelo leggere, ve lo comunicherò.
Intanto accettate una piccola foto ed il post odierno.
Have a good life!

Ivy


Le cose accadono quando smetti di volerle.
Ci vuole un po’ per capirlo, ma una volta capito diviene il mantra fondamentale della vita di una persona.
Come quando perdi una cosa alla quale tenevi tantissimo - e non parlo della canzone Let Her Go, seppur starebbe bene come esempio paradigmatico. 
Ma più di quando perdi, non so, un anello: piangi, ti disperi, imprechi contro il mondo intero, sei nervosa, ti guardi attorno febbrilmente convinta che HA!, sarà proprio nell’angolino che non hai preso in considerazione, quello stesso angolino nel quale non arriva nemmeno il piumino Swiffer. E dopo tre mesi passi alla rassegnazione più totale, ogni tanto lo citi come i nonnetti quando parlano della guerra, “Ti ricordi quel bell'anello, si, si, quello dorato, con le striature argentate… Com’era bello!”, e PUFF!. L’anello ricompare. E la tua gioia è tale che dici a tutti quanti “Hei, ho ritrovato il mio anello, quello perduto! Brindiamo assieme!”. (I più freschi di catechismo leggeranno tra le righe la parabola della pecora smarrita: beh, il povero Luca trascrivendo le parole di Gesù ci aveva azzeccato, l’uomo fa davvero così quando ritrova qualcosa.)
O per citare un altro caso, quando a scuola c’è una verifica importante. Diamine, se è di matematica, e la matematica ti piace, passi tutto il pomeriggio a far esercizi! Peccato che quella verifica, per la legge della non-volontà, ti andrà da schifo. Al contrario, se il giorno prima hai fatto baldoria e hai svolto sì e no un esercizio, e per di più hai deciso che non te ne frega un cappero salato della matematica, come per magia la τΰχη – pardon, la sorte – ti farà avere un 9 da incorniciare.
Oppure quel maglioncino rosso, quello che volevi per la festa di Capodanno! Quello che hai cercato in lungo ed in largo, perché sai che quest’anno il rosso non andava di moda, però a Capodanno ci starebbe divinamente! Peccato che tu li abbia trovati solo con renne, nonnetti con barba e cappello o pupazzi di neve simili a Olaf di Frozen. Finalmente, quando hai trovato un maglioncino semplice, stupendo, costa un po’ troppo ma chi se ne frega, finalmente lo hai trovato!, lo compri, e… Il giorno della festa fai l’ultimo giretto dell’anno per negozi, scopri una piccola boutique che non avevi notato, e ha ben cinque versioni del maglioncino che tanto desideravi. Che per di più costano tutte meno del tuo straccetto.
Vogliamo aggiungere la beffa? Aggiungiamola.
Perché in tutti i miei esempi ho sempre raccontato gli antefatti ed i fatti. Ma ciò che succede dopo?
Eh si, perché una volta che hai ritrovato il tuo anello, lo vorrai sfoggiare. Una volta che hai preso 9, vorrai prenderlo anche la volta successiva. Una volta che hai comprato il tuo maglioncino rosso, vorrai che tutte le tue amiche lo notino e lo apprezzino.
Lo faranno? Lo noteranno? Lo avrai?
No.
Perché?
Perché lo desideri. Ragazzi miei, è questa la fregatura della vita: che se è vero che bisogna tenere alle cose per ottenerle, è anche vero che più te ne freghi, meglio escono.
Perché se inizi a tenere ad una cosa diventi un mostro. Geloso, possessivo, pretenzioso, fuori di senno. La Pazzia dell’Orlando Furioso impersonificata.
Il vero male del mondo è il voler sempre di più (Tutti cercando il van, cfr. OF XII 12, per citare di nuovo l’Ariosto).

Ancora nessuno mi ha interrotta?!? Che strano! Non avete imparato a conoscermi?
Si, mi sto contraddicendo alla grande. Ho sempre detto che nella vita se non si punta in alto non si è nessuno, che l’importante è sempre essere i migliori, che basta crederci e le belle cose arrivano.
Eppure io stessa ho notato che appena desidero una cosa questa scompare.
Potrei modificare il proverbio in “nella vita, come in amor, vince chi fugge”.

Eppure. Eppure.
Come si fugge da ciò che più si brama? È così semplice?
E così come mi sono contraddetta, per assurdo mi ri-contraddico.
Non si può non desiderare la vita. Non si può non comprare il maglioncino rosso perché ce ne sarà uno migliore in un altro negozietto. Non si può non cercare l’anello, solo perché sarà di certo nel luogo dove non guarderò. Non si può non studiare, perché non studiando prenderò 9.
La vita sarà una fregatura, ma se non si colgono i fiori quando sono colorati, se non si sale sul treno quando è fermo, se non si fa il bagno quando si ha a disposizione il mare, la vita solo rimane tale.
Invece dobbiamo lottare coi pugni e coi denti contro noi stessi, e far uscire sempre un sorriso sulle nostre labbra. Dire “Eh, vabbè, c’est la vie” quando succede qualcosa di brutto, perché dietro l’angolo c’è qualcosa che ci aspetta. Quando meno ce lo aspettiamo.
Questa pappardella a cosa è servita? Spero a qualcosa.
Non desiderate le cose. Prendetevele. Con leggerezza.


PS: 10MILA VISUALIZZAZIONI?!? GRAZIE GRAZIE GRAZIE DI CUOREEE <3