. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

domenica 11 maggio 2014

Mamma e febbre

Ragazzuoli e ragazzuole,
Buonasera... Avete il permesso di odiarmi. Anche se spero che non lo farete.
In questo periodo di assenza ho fatto un sacco di cose...
Innanzitutto ho ricevuto la Cresima (si, lo so, un po' tardi, ma si sa, impegni su impegni e non si trova tempo per nulla!) e sono diventata a mia volta madrina. Perciò un salutone alle mie due commari (volutamente con due emme) Sara e Serena, e alla madrina di quest'ultima, la mia mamma.
Inoltre appena tornata dalle vacanze (un pezzettino delle quali verrà narrato nel mio prossimo post) ho avuto modo di partecipare di nuovo al progetto Raccontare il Festival del Trento Film Festival della montagna: ecco il link del blog che abbiamo realizzato noi ragazzi della Redazione Giovani.
Ed infine, oggi c'è stata una giornata speciale, non solo per me ma per tutte le mamme mondiali: la festa della mamma. Colgo l'occasione per fare (di nuovo!) tantissimi auguri alla mia super mamma, e scriverle un post. Buona festa mammina <3


Rimase a fissare quei numeretti per un po’.
Trentanove.
Cavolo, non ricordava neppure l’ultima volta che aveva avuto la febbre a trentanove. Sarà stato dieci anni fa, pensò.
Poggiò il termometro sul letto, reclinò la testa all’indietro. “Mamma!” urlò, per quanto la voce roca glielo permettesse.
La donna arrivò dieci secondi dopo. “Dimmi.” Si appoggiò allo stipite della porta, gli occhiali in testa e la sigaretta elettronica in mano.
La ragazza le indicò il termometro. “Trentanove…” mormorò.
“TRENTANOVE?” sobbalzò la madre. Le toccò la fronte e guaì: “Ma tu scotti!”
“Ma valà?” rispose lei. Lo sapevo che sarebbe saltata in aria urlando…“Mamma, domani non posso saltare scuola…”
“Sciocchezze Gioia, tu domani stai a casa, e io con te.” Era intenta a marciare celermente verso la cucina. Gioia riusciva quasi a vederla, intenta a trafficare coi medicinali sullo scaffale, e ad esultare in silenzio davanti a quello giusto.
Tornò nella stanza e le diede una compressa di paracetamolo. “Si scioglie in bocca” spiegò.
Gioia la inghiottì con una smorfia. “È disgustosa”
“Ma ti aiuta.”
“Mamma, davvero, devo andare a scuola…”
“Non se ne parla!” Balzò in piedi e le tese il cellulare. “Ora scrivi alle tue amiche che non ci andrai!E dopo ti metti il pigiama e ti stendi sul divano con me! M’è capitata l’unica brontolona sulla faccia della Terra alla quale piace andare a scuola… Cose da pazzi!” Uscì borbottando.
Sbuffando, Gioia eseguì.

Mezz’ora dopo entrò nel salotto. La mamma stava guardando le ultime notifiche sullo smartphone, ma appena la vide lo posò e si tolse gli occhiali. Aprì le braccia. “Vieni qui, malatuccia…”
Gioia si tuffò nel suo morbido abbraccio, le membra flaccide e doloranti riscaldate dal suo calore materno.
“Rimisurati la febbre” le disse.
“Mamma, l’ho misurata mezz’ora fa!”
“Ma poi hai preso la pastiglia…”
“No, mi rifiuto.” Sciolse l’abbraccio e mise il broncio a braccia conserte.
“Va bene, torna qui.” E si avvilupparono di nuovo. La madre iniziò a carezzarle i capelli con delicatezza, guardando le ultime notizie al Tg.
“È da un po’ che non stiamo così…”
“Così come?” chiese lei.
“Sul divano, rilassate, senza cellulari o amici o compiti in mezzo…  Mi piace. Anzi, lo adoro.”
“Sai, per apprezzare veramente una cosa bisogna vivere con la necessità costante di averla vicino… Se l’avessimo sempre con noi non ne avremmo bisogno, e ci abitueremmo alla sua presenza tanto da trascurarla.”
“Filosofa, taci che non sento il notiziario!”
Gioia le lanciò un cuscino, mugolando per lo sforzo. La donna ribatté sulla coscia, e ne uscì una lotta all’ultima piuma, che ovviamente vinse quella ancora sana.
“Spero… Che tu… Abbia capito… Che non… Mi devi… Sfidare!” trionfò lei.
La malaticcia rise, tossendo.
Si riaccoccolarono. Gioia sbadigliò.
“Dormi, piccola.”

Qualche ora più tardi si ridestò. La gola le faceva ancora male, ma almeno sentiva caldo. La febbre stava scendendo.
La madre, accortasi che la figlia era sveglia, le carezzò i capelli. “Ben svegliata.” Le baciò la fronte, mentre quella si stiracchiava. “Scotti di meno, mi sembra… Misuratela.”
Da figlia modello, lei obbedì subito.
Trentotto e quattro… “Trentasei!”
“See, certo, e io sono Marylin Monroe! Molla qui!”
Le prese il termometro e lesse il numero. La guardò socchiudendo gli occhi. “Mi volevi prendere in giro?”
“Nooo…” replicò lei.
L’appoggiò sul divano, alzandosi, e andò al bagno. Gioia s’appropriò del telecomando, e mise su un canale di musica. Ma la testa le faceva male, e dovette chiudere. Che odio.
La madre tornò con una bacinella e una pezza. “Stenditi” ordinò.
Gioia eseguì. La donna bagnò lo strofinaccio e glielo pose sulla fronte. “Hai mal di testa?”
“Un po’…” ammise lei.
Dopo qualche secondo rinfrescò la pezza.  Poi le diede un’altra compressa, erano passate quattro ore. E ancora acqua. E ancora e ancora, fino a che non si riscaldò.
“Prendo altra acqua?”
“No, Mamy, grazie… Basta così.” S’alzò a fatica e le scoccò un bacio sulla guancia.
Lei andò in bagno e svuotò la bacinella. Tornando, la rivide addormentata: le alzò delicatamente la testa, la posò sulle sue ginocchia e si sedette, facendo zapping con una mano e accarezzando la figlia con l’altra.

Un sorriso le illuminò le labbra. “Trentacinque e nove!”
Gioia fissava il termometro, non riuscendo a credere di essere guarita così in fretta. “Posso andare a scuola domani!”
“Tzk! Dovrai passare sul mio cadavere!”
Tratto da una storia vera.
Fissò la madre mettendo il broncio. “Ma non ho febbre!”
“Ma l’hai avuta” precisò.
La ragazza sbuffò. Cuore di mamma…
“Va bene… Ma stai anche tu con me!”
E con un abbraccio chiusero la questione.
Non vedo l'ora di riavere la febbre.


...Io no! Mammina, ti coccolo anche da sana giuro!
Auguri a tutte le mamme!

Ivy

giovedì 1 maggio 2014

Due Anni di Fairy Tales

EEEEE 3, 2, 1 ....

AUGURI FAIRY TALES!

Due anni assieme impagabili, grazie di cuore a tutti!
(Si, sono mancata per un mese, ma spiegherò tutto nel mio prossimo post)

Un po' di numeri:

- 7463: le visualizzazioni finora (h. 9:45) :O :O :O
- 94: i post pubblicati in questi due anni
- 39: i post dall'ultimo conteggio
- 12: i lettori fissi (tolti i miei account)
- 1: la pagina Facebook
- 2: i nomi diversi del blog, con errori grammaticali e non
- 137: i vostri commenti finora
- (sempre) ∞ : i miei ringraziamenti, baci, abbracci, strette di mano, pacche sulla schiena...

GRAZIE DI CUORE!!!!

Vostra, per altri e altri anni,
Ivy