. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

domenica 27 maggio 2012

Impiccatemi!

Perdonatemi... Sono tremenda... Mentre io non scrivevo, voi lettori siete arrivati a 352... Grazie...
Ma non vi ho dimenticato, giuro! Sono stata male, e today ho passato tutto il tempo col naso sui CLOROFLUOROCARBURI... O.O Da incubo!!! Pertanto, prima di ronfare, vi saluto, e spero domani di continuare a scrivervi, perché ho prolungato fin troppo la suspence... Ivan si è addormentato, e mi si è rotto un tacco! xD
Scherzi a parte, vado a finire Scienze, sotto la vigile guardia dell'orribile musica che stanno suonando al parco vicino casa e che continuerà - temo - tutta la notte.. :P
Have a nice day! Anzi... Night! ;D
Ivy

martedì 22 maggio 2012

Il party col cliente

Buonasera cari lettori! Vedo che siamo arrivati alle 300 visualizzazioni... Grazie di cuore! *-*
Ma partiamo subito col raccontone...

La musica house ben mixata si sente anche in strada. Non mi stupirei se superassero i decibel consentiti. Poveracci i vicini...
Il cliente, che ho scoperto tra la 5° e la 6° Marlboro che si chiama Federico, mi fa scendere senza troppi complimenti. Rischio di cascare dai tacchi, ma per fortuna lui non se ne accorge: avrebbe subito capito che non sono un'esperta. 
Traballando quasi quanto lui ubriaco fradicio, entriamo in uno squallido localino dove tutti sono più ebbri di lui. Un paio di ragazze, visibilmente più giovani di me e con scollature profonde, mi passano davanti, lasciando la scia di profumo dolciastro, e vanno a posarsi pesantemente su un divanetto fuxia acceso mentre sorseggiano un drink. Altri ragazzi sfruttano fino all'ultimo un narghilè, altri puntano invece sulla droga posta al centro della sala. Un uomo sulla quarantina tenta di corteggiare una sedicenne, questa rifiuta, ma cambia immediatamente idea quando questi le passa una banconota da 100 euro.
L'olezzo d'alcol mi fa venire il voltastomaco, e Federico mi costringe a ballare con lui ed altre persone a me sconosciute. Mi gira la testa, temo di avere un calo di zuccheri. Mi avvicino ad un tavolo, ma tutto ciò che trovo sono residui di panini, briciole di patatine e fiumi di cocktail alcolico. 
Per fortuna Federico si è stufato e mi paga. 50 euro. Avrei guadagnato di più con il quarantenne.

Salgo su un autobus con tutte le persone che mi guardano storto, e a rigor di logica, visto che sono praticamente nuda. Tento di coprirmi col cappottino leggero, inutilmente, per poi scendere istintivamente alla fermata vicino casa mia. Ho ancora i postumi del drink che m'aveva dato Ivan che, mischiato con la serata nel locale, mi rende a dir poco distrutta: uno zombie che cammina mezzo nudo su un marciapiede alle 6 del mattino. Non vedo l'ora di dormire... Ed il mattino dopo scarico le foto fatte a tradimento e butto sulla tastiera tutta la mia esperienza. In una notte ne sono passate quaranta.
Mi tolgo i sandali e cammino scalza. Mi ferisco i piedi, ma chissene.
Tiro fuori le chiavi di casa, ma mi blocco di colpo. Non sono sola.
- Buonasera cara. Credo che io e te abbiamo un conto in sospeso, non credi? -
Davanti al portone di casa mia c'è Ivan.

Bhe? Che ne dite??? Commentate! Non mordo! ^-^

domenica 20 maggio 2012

Tra terremoti e bombe, il seguito

Ciaooo!!! Scusatemi, ma ieri dormivo davanti ad Amici... :D
Innanzitutto il mio pensiero va a Melissa, all'improvviso unitasi agli angeli su di noi, a Veronica, che lotta per non salire dall'amica, e a tutti gli altri studenti e studentesse che ieri sono rimasti coinvolti nella bomba che è scoppiata a Brindisi davanti al liceo Falcone/Morvillo. Naturalmente solidarietà anche ai genitori, ai parenti, agli amici.
In seguito, rivolgo il mio pensiero alle 7 vittime e ai 50 feriti del terremoto di stamane alle 4, e che ancora continua (mentre vi scrivo l'ultima scossa: 5.1 Richter a Ferrara, sentita pure a Trento e Milano); anche qui solidarietà anche ai parenti e agli amici.
Dunque, ecco a voi il seguito del raccontone!

Non credo alle mie orecchie. Sgranando gli occhi, tendo di dire qualcosa di sensato: - Ma no, ma che stai dicendo? Cosa sai di me? Anzi, cosa pensi di sapere? -
- Sei la figlia di Ludmilla, tanto basta. Ho già sentito parlare di te, si vociferava tra le ragazze che eri la copia opposta di tua madre. Così ho fatto indagare su di te, confermando a me stesso le dicerie: tu e tua madre siete agli antipodi. Ma quando t'ho vista arrivare... Su può sapere perché diamine ti sei ficcata in questo bordello da due soldi? -
- Non sono affari tuoi. - Il tono tagliente m'è sempre venuto bene, ma oggi mi trema un pò la voce. Troppe cose tutte assieme... - Me ne vado. -
- E dove? Ivan è già sotto casa tua, aspetta solo di vederti arrivare per violentarti come una bambola di gomma e gettarti in un cassonetto. -
Involontariamente tremo. Mi giro lentamente verso Igor, sentendomi a disagio. Sono praticamente nuda col vestitino di pizzo strappato addosso. Mi avvolgo meglio nel plaid, e gli chiedo: - Non mi potresti accompagnare tu? Mi sembra che tieni a bada facilmente tuo fratello. -
- Non lo conosci abbastanza. E' stato un miracolo se oggi l'ho fermato. Non riaccadrà. -
- E allora che faccio? -
- Sei qui per avere informazioni, giusto? Ti metto nel giro, a cambio che tu mi dia tutto ciò che guadagni e che io ne esca pulito. Ivan non m'importa, mi ha rotto, fai ciò che ti pare, denuncialo se necessario. Scommetto che sei in contatto con la polizia, giusto? Non serve che tu mi risponda.
Comunque, t' inserisco come accompagnatrice e ti faccio pubblicità. Finisci la tua operazione e vattene da questo schifo, e porta con te tua madre. -
- Non m'importa di lei. Fanne ciò che vuoi. Non c'è mai stata, e Papà è stato un santo a crescermi. Che rimanga qui, se proprio ci tiene. Ma accetto. -

Autostrada Milano/Viale Certosa. Trafficata di giorno, occupata di notte. Sento freddo, ma non m'importa, l'adrenalina mi riscalda e tanto mi basta. Vorrei iniziare a fumare solo per scaricare la tensione, ma purtroppo non fumo. I piedi mi fanno male, il vestitino di pizzo non mi ripara dagli spilli ghiacciati che s'insinuano dovunque. Guardo la strada, aspettando il mio cliente.
Dopo mezz'ora arriva a 140 km//h una Volkswagen rossa, con musica elettronica sparata nell'aria dagli altoparlanti. Mi si ferma davanti con una sgommata. Il finestrino oscurato s'abbassa, e con esso anch'io, per vedere meglio il mio interlocutore. 
Avrà suppergiù una trentina d'anni, gli occhiali da sole sul naso (malgrado sia notte), una camicia azzurra con le maniche arrotolate ai gomiti e i capelli bruni e corti rizzati dal gel. L'abitacolo puzza di fumo.
- Sei tu Lady S? - mi domanda.
- Si. - Era l'unico nome disponibile. Mi tremano le gambe, per la terza volta in meno di tre ore.
- Sali. Mi servi per una festa. -

Che ne dite? Entriamo nel folto della questione!!! Commentate!!! ^-^
Besos
Ivy

venerdì 18 maggio 2012

Gin tonic da capogiro

Ciaooo!!! Auguroni a Nonna, che oggi fa 18.... Ahem, 81 anni.
Ecco a voi il terzo episodio!!! ;D

Un sorriso si apre sul volto di Ivan.

- Già., determinata ed ambiziosa. Brava, per tirare avanti dovere essere sempre così. E magari anche un pò più accondiscendente... - Inizia a massaggiarmi le spalle... Sudo freddo. Gli tolgo la mano.
- Ogni cosa ha suo prezzo, Ivan. Fammi famosa nel giro e mi avrai: meglio avere una notte con un'anonima o una settimana con una delle più desiderate del giro al tuo fianco? -
Cavolo. Ce l'ho fatta. Non ci credo... Temo che mi verrà la tachicardia.
- Brava, cara. Io e te saremo ottimi soci. Ma chi mi garantisce che poi venire da me? -
- Vedi un po' te: prendere o lasciare. Non sei l'unico che mi può condurre al successo. Pensaci. -
Mi alzo, sistemandomi il vestitino appositamente alzato per entrare meglio nella parte, ma barcollo: mi gira la testa, mi cedono le gambe, ho la nausea...
- Nonono, signorina. Davvero pensavi che ti averei lasciata andare così? Voglio una garanzia. -
Sono nel panico più totale.
- Co..sa.. diami..ne mi ha..i mess..o in quel drink? -
- Qualcosina di utile per scaldarci, te l'ho detto. - 
Mi si avvicina, mi prende per il mento, mi bacia. Puzza di alcol, misto a tabacco e sudore. Tenta di insinuarsi dentro la maglietta, ma sono abbastanza lucida da tirargli uno schiaffo e trascinarmi verso l'uscita. Lui mi prende per una caviglia, ha in mano una statuetta, sono certa che mi colpirà in testa, quando...
- Fermo, Ivan! - E' Igor. . Smettila... Sono stufo della tua violenza! I lividi non attirano i clienti, e le ragazze non sono per te. Mollala, io non ti faccio più sfiorare Molly!-
Ivan sbuffa, mi sbatte a terra ed esce dalla tenda. Igor mi guarda, in un misto di pietà è disgusto. Tende una mano, ma la rifiuto in silenzio, appoggiandomi al divano. Lui mi porge un plaid; nella foga del momento non mi sono nemmeno accorta di avere freddo, e mi fa sedere sul divano, porgendomi un bicchiere d'acqua. Lo guardo con diffidenza, ma Igor non mi sembra il tipo che mi drogherebbe con l'inganno.
A vederlo, Igor non sembra colui che è. E'un bell'uomo di circa trenta - trentacinque anni, fisico asciutto, barba leggermente incolta, vestito alla maniera occidentale con camicia e jeans scuri. Si direbbe più un playboy. Ed invece... Per di più è burbero e solitario. Peccato, sarebbe stato un ottimo acquisto.
Ma basta pensare a certe cose. Ho fatto malissimo ad imbattermi in una situazione del genere. Mi stavo per alzare, quando Igor inizia a parlare. E mi sconvolge ulteriormente.
- Io so chi sei in realtà. Non fingere: questo posto non fa per te. -

Che ne dite??? V'intriga??? Commentate! :D


giovedì 17 maggio 2012

Ringaziamenti al volo

Buonasera a tutti!!! Stasera vado di corsa perché ho i dizionari in bilico sulla scrivania che mi guardano minacciosi... Pertanto mi spiace tantissimo, ma non v'allieterò con un mio raccontino. Spero riusciate lo stesso a dormire questa notte anche senza sapere come andrà a finire la vicenza della nostra temeraria giornalista... :D 
Ne approfitto per ringraziare tutti di cuore per le più di 280 visualizzazioni in ca. 2 settimane (Thank you, Danke scho[..]n!), e vi ricordo che se volete seguirmi facilmente in cima alla pagina c'è il pulsante per divenire lettori fissi. E commentate pure, non mangio - nemmeno virtualmente! ;D
GLACCIEEEE!!! *-* (e buonanotte! -.- zzz)

mercoledì 16 maggio 2012

Tra macchine e salotti

Ciaoooo!!! Perdono per l'assenza prolungata, ma ho fatto un viaggetto a Torino per prendere la mia cara menzione (concorso letterario a carattere nazionale... *-* A presto caricherò le foto! ;D); in più, sono strapiena di compiti, ed i miei compagnetti cari potranno confermare.
Ma bando alle ciance: ecco a voi un altro episodio del new raccontone!!! ^-^

L'aria entra nell'abitacolo dell'auto con un risucchio. Ha smesso di piovere, ma il tempo è sempre brutto. Il mio viso pesantemente truccato è appiccicato al vetro del finestrino, e l'alito crea una macchia di condensa, che però svanisce in un soffio. Mi sento a disagio col vestitino striminzito di pailettes, però mi sono messa in gioco, ed io non mi arrendo. Al massimo mi concedo qualche esitazione.
- Sei comoda? Era della tua taglia? - Che domanda del cavolo. Non me lo vedi addosso? Figurarsi se mia madre osa lanciarmi uno sguardo!
- Si, va bene, si, era della mia taglia. - 
Il tempo passa lentamente, mentre fuori dal finestrino osservo le mie nuove "colleghe", praticamente nude. Devo dire che sebbene siano indecenti sono dignitose: hanno freddo, ma non battono i denti né esitano, o i clienti migliori non s'avvicinano. La bramosia vince tutto...
- Siamo arrivate, palo di fronte all'edificio 12. D'ora in poi tu sei Jasmine, vieni dalla Moldavia ma parli bene l'italiano grazie a tua madre. Io t'ho solo reclutata, non ci conosciamo. Ok? -
- Mi ripudi anche sul lavoro? - 
Codarda. Non mi risponde.
Scendo lentamente dalla vettura, non sono mai stata su trampoli tanto alti. Velocemente conosco le "girls": Andriana, Jessica, Sabrina, Debhorah, Ramona. Ed ancora Tamara, Luana, Natasha.Tutte straniere, tutte venite in Italia con gommoni, tutte portate qui, sotto la supervisione dei Sommi Capi, Igor e Ivan, i gemelli russi. Ivan è più dolce, ma sono sicura sia tutta scena, solo per avere una notte gratuita. Igor invece è burbero, con lui vanno solo quelle più esperte. Come mia madre.
Le mie intuizioni sono giuste: Ivan ci prova fin dall'inizio. Mi mostro accondiscendente, ma non troppo; mi servono informazioni, non lenzuola macchiate.
Mi porta in un salottino arredato in stile arabeggiante, dove mi offre un gin tonic per scaldarmi. Per fortuna reggo bene l'alcol. Inizia ad avvicinarsi lentamente, ma io mi scosto con dolcezza.
- Perché no? - mi chiede. Ha già la voce impastata: non è mai stato in un locale della movida cittadina il sabato sera.
- Perché ancora non abbiamo rotto il ghiaccio. - La voce suadente mi esce davvero bene. Quel bastardo del mio ex aveva ragione. - Dimmi... Come scelgono le ragazze i clienti? - 
- Le preferite sono quelle più scollate, meno rifatte ma più prosperose, depilate, belline, non troppo grasse. Sei donna, dovresti sapere cosa piace a noi maschi. E tu sei un'ottima candidata... -
Gli sposto la mano dalla mia coscia. Se la rimette gliela taglio.
- E basta? Non ci sono... raccomandate o che so io? -
- Sei sicura che è la tua prima esperienza? Mi sembra che tu ne sapere più di quanto sembra. -
Mi accendo una sigaretta. In teoria non fumo, ma i maschi lo trovano attraente, se contrapposto al rossetto rosso.
- Mi sembra un lavoro come un altro. E io voglio arrivare in cima il più presto possibile. Sento di poter essere la migliore. -
- Determinata la ragazza... - Me l'avevano già detto, ma in un contesto decisamente differente.
Mi sudano le mani, inizio ad esitare.
Un passo falso e non vedrò più la luce.

Che ne dite? Commentate!!! ^-^
Osculi!!!



giovedì 10 maggio 2012

In una giornata di pioggia, mi metto nei guai

Buongiorno a tutti! Prima di andare a fare un restyling completo (anche meglio di Adele), vi propongo un bel raccontino a puntate. Spero vi piaccia! ^-^
Piove. La pioggia mi mette tristezza, tutto diviene grigio, non è il massimo.
Chiusa in casa, spulcio il mio computer in cerca di spunti per scrivere qualcosa di allegro. Ma solo disgrazie di questi tempi. Suicidi, stalking, violenze, incidenti stradali... Troppi morti.
Chiuso il computer, scivolo in cucina. Ho una voglia matta di un pò di the. 
Seduta sulla finestra, oltre il vetro bagnato, osservo una bimba con un impermeabile rosa che salta nelle pozzanghere, con i piedi dentro a stivaletti di gomma - naturalmente dello stesso colore dell'impermeabile - ed in mano un ombrellino, sbalzato avanti e indietro dal vento. Tutto quel rosa crea uno strano contrasto con l'aria grigia della giornata. E' così contenta, ride, salta, macchia il coordinato con la poltiglia marrone e fangosa, ma non le importa, lei continua, si diverte... Perché io non ci riesco? Perché devo dare peso a tutto? Perché ogni macchia sul mio impermeabile mi colpisce come un pugno allo stomaco?
Distolgo lo sguardo, puntandolo sul letto disfatto, sulla montagna di carte appallottolate a terra, sugli avanzi di parole che sembra volino nell'aria. Sono mesi che non mi viene un'idea, e pretendo ancora che la casa editrice mi aspetti. Ma loro sono stati perentori: o entro due settimane non ci porti uno stracco di testo, o ti cacciamo.
E fanno bene... Sono stufa anch'io di me stessa. 
Il the s'è raffreddato. Lo rimetto nel microonde, quando mi viene un'idea... 
Apro l'armadio, prendendo un tubino nero e un paio di décolleté dello stesso colore. Sistemo i capelli alla bell'e meglio e afferro una borsetta a caso. 
Sotto casa, lotto con l'ombrellino, poi salgo in macchina. La radio manda uno dei soliti tormentoni estivi. Cantando in un inglese pressoché maccheronico, mi fermo sotto l'edificio arancio sulla 36° strada, reso però anch'esso grigio dal temporale. Entro nello stabile accompagnata dal tacchettio delle mie scarpe sul marmo, coperto solo momentaneamente dallo sbattere del pesante portone d'ebano. Salgo a fatica le scale, per poi fermarmi davanti all'interno 3. M'attacco al campanello.
- Arrivo! - strilla una voce femminile. La porta s'apre, mostrando una splendida 45enne che si sente giovane, strizzata dentro ad un mini abito fuxia e truccata pesantemente. 
La smorfia di stupore che s'è dipinta sul suo viso sarebbe da fotografare. In 25 anni l'ho vista solo tre volte, e tutte e tre le volte era con un uomo diverso.
- Ciao mamma. Posso? -
Lei annuisce, incapace di parlare. Io entro a testa alta. Sono migliore di come vorrebbe che io fossi.
Richiude la porta e si gira verso di me. Deglutisce, e poi mi chiede:
- Cosa vuoi da me? -
- Informazioni - le dico. - Sto scrivendo un altro libro. Sai, è il mio lavoro. Uno legale che rende più acculturate le persone. Vendo le mie idee, non il mio corpo. Ma non sono qui per le prediche che tu dovresti fare a me. Ho bisogno di saperne di più sul mondo in cui lavori. E così ti propongo un patto: tu mi fai entrare nel giro, io prendo informazioni, e poi ne esci. Se necessario, chiediamo aiuto alla polizia, ma dopo non ci fai più ritorno. In cambio, io ti ospito e ti mantengo fino a quando non trovi lavoro e casa. Poi, se Dio vuole, non ci vedremo più. -
- Perché fai tutto questo? - mi domanda, sospettosa.
- Perché ho bisogno di spunti, non certo per salvarti le chiappe. Ti dovrei lasciare stare, seguendo gli insegnamenti di papà, ma purtroppo mi servi. Ci stai? -
Si vede che sta esitando. Valuta la situazione sotto ogni punto di vista. Certo, anche la mia idea non è un granché, ma dopo che sono stata appena mollata, non che non riesco più a scrivere e che vedo la mia vita che va avanti senza di me facendomi le pernacchie, ho bisogno di spunti.
- Ci sto - dice lei, con voce tremante.

Vi sta piacendo? A domani per il seguito! ;D

mercoledì 9 maggio 2012

La crisi in modo veloce





Ciaooo!!! Troppo studio fa male... Mi ha fatto saltare l'appuntamento quotidiano con voi, miei cari lettori!
Anche oggi non ho molto tempo, pertanto temo di non poter scrivere alcun raccontino... Però vi invito a riflettere con me sulla crisi che c'è ora in Italia. Tengo a precisare che io non prendo posizioni politiche, ma parlo da 15enne che legge di tanto in tanto i giornali e guarda tutti i giorni i TG.
Innanzitutto, si sta alzando l'IVA. E così il prezzo del cibo, degli abiti, delle cose in generale. 
Poi aumentano le tasse, le piccole e medie imprese non ce la fanno più, i licenziamenti sono all'ordine del giorno, e così facendo tanti piccoli imprenditori - anche se tengono famiglia - si suicidano o fanno pazzie,  come l'imprenditore che ha preso in ostaggio un'intera sede di Equitalia. Equi-Italia... Ma siamo sicuri che l'Italia sia equa??? E' giusto che la gente debba fare i conti a fine mese per paura di non riuscire a fare la spesa, pagare la bolletta, pagare il mutuo o l'affitto? E' giusto che la gente si riempi di debiti per lo SPREAD???
Ma poi diciamocelo: a noi gente comune quanto diamine importa che la Germania sia più ricca di noi??? Amen! Succede! E se le banche hanno problemi, non si possono unire o risolverli in qualche modo??? 
No. Noi dobbiamo sfamare quelle persone che in Parlamento prendono 100 volte più di noi, che talvolta prendono anche la pensione perché sono Senatori a vita, e dobbiamo non morire di fame, ma rinunciare a qualunque tipo di svago che costi anche 100 euro in più? 
Quante vite ha sulla coscienza l'attuale Governo??? Nemmeno la mafia ne ha tante.
E poi ci lamentiamo se i nostri giovani geni vanno all'Estero! Attiviamoci, diamo loro lavoro, "sfruttiamoli" per il nostro Paese, la nostra Patria, per la ricerca, per stare bene in Italia. Perché oramai, con la scusa che viaggiare è bello, che in Italia la vita sta diventando più dura e che grazie all'UE spostarsi è più semplice, si sentono nelle scuole frasi del tipo"Non vedo l'ora di essere maggiorenne per andare via dall'Italia", "L'Italia fa schifo", "Come mi piacerebbe essere a xyz anziché in Italia". Dov'è finito il patriottismo? L'abbiamo perso nel 1861???
Giovani, imparate ad apprezzare l'Italia... Abbiamo tutto qui, basterebbe solo mettersi d'accordo tutti per non essere l'uno un peso per l'altro, e ricordando che la libertà di uno finisce dove comincia quella di un altro.
Affittiamo il Colosseo per qualche settimana, apriamo imprese che diano lavoro e che funzionino...
Attiviamoci: NOI SIAMO IL FUTURO!!!

Siete d'accordo con me o contro? C'è qualcosa di non chiaro? Commentate!!! ;D

lunedì 7 maggio 2012

Il Calcio visto da me

Buonsalve!!! (Copio la mia Cuggy... xD) 
Condoglianze a Milan, complimenti a Juventus (e se vogliamo anche ad Inter :D). E con questo non mi sentirete più parlare di calcio.
E già che ci sono, v'inserisco l'articolo che ho messo sul giornalino della scuola qualche mese fa, proprio sul calcio:

Oggi voglio parlarvi di un argomento che non mi sta molto a cuore, ma che sono costretta a sorbirmi tutti i santi giorni: il Calcio, con la C maiuscola… ma prendetelo come uno sfogo! ;D
Perché purtroppo vivo con persone per le quali il Calcio è pane quotidiano: papà milanista, mamma, fratello, zii, zie e nonna juventini sfegatati… un bel colpo alla psiche del povero babbo!

Fatto sta che io sono la “pecora nera” della situazione: odio il Calcio, ma nessuno lo vuole capire!
 …e lo dimostra il fatto che ogni sabato torno da scuola stanca,  affranta, con una settimana di studi e i libri di Greco sulle spalle, e che cosa mi sento dire??? “Vieni a vedere Simone giocare!!!”
CHE COOSA??? MA SIAMO IMPAZZITI??? C’E’ QUALCUNO CON UN BRICIOLO DI SENSIBILITA’ A CUI VIENE IN MENTE CHE GIA’ SONO STANCA DI MIO, E PER DI PIU’ ODIO QUELLO STUPIDISSIMO SPORT???
Risposta: ovvio che no!
E così, anche lo scorso sabato mi ritrovai congelata fino al midollo osseo, seduta su dei gradini gelati, al campo sportivo del parco di Melta, a vedere la partita Solteri-Garibaldina (questi ultimi giocheranno in 1000?!?).
Sembravano formichine: è vero che ero senza occhiali, ma come si fa a far giocare dei poveri  11enni alti 3 mele o poco più in un campo ENORME??? E con i genitori che urlano,  gli allenatori che sbraitano, i compagni di squadra che strillano, sai che mal di testa! E l’ansia da prestazione, non viene mai a nessuno?
A quanto pare no, visto che sono anche contenti di giocare a -1° in calzamaglia e pantaloncini (vuoi vedere che la moda d’oggi si basa sull’abbigliamento dei calciatorini???).
Ma la partita inizia anche con i miei dubbi: il tipo ridicolo vestito di rosa (in maniche corte e calzoncini!!!), che mi dicono sia l’arbitro, fischia ed il gioco comincia (questo lo capisco). Tutti si avventano su quella sfera bicolore con una foga tale che già ci sono bambini doloranti per colpa dell’ingorgo creatosi al centro del campo...che spintoni!  L’arbitro fischia per l’ennesima volta (ma dove trova il fiato? Non si congela pure lui???).  Pare sia fuori gioco. Qualcuno tenta di farmi capire cosa sia, ma interviene qualcun altro dicendomi: “lascia stare, non fa per te!”  Alcuni genitori lanciano offese in direzione del tipo ridicolo di cui sopra  del tipo “ciucciamentine” e “arbitro venduto” ed altri epiteti irripetibili… a meno che non voglia far censurare tutto il giornalino (ricordo che l'avevo pubblicato nel giornalino scolastico, ndr). Sembra quasi una lotta nel Bronx!
Pausa.  Ancora… 40 minuti??? Mi alzo, saluto, e me la do a gambe.  E’ troppo per i miei gusti: a questo punto, meglio una versione abbracciata al termosifone!!!
Ma torniamo al calcio professionale. Quale piccolo essere umano di sesso maschile non sogna di diventare come uno Stanchovitzpsc (?) o un Vucinich (??) o un Etoooo (???) o ancora un Likststainer (?????) ?
MA NOMI NORMALI NO??? L’unico “grande” che ricordo è un certo Pelè, che però – a quanto pare – era solo un soprannome…forse…o parte di un nome chilometrico?
Mi chiedo: come si fa a divertirsi ad urlare come forsennati quando un “poveraccio” - che guadagna al mese più di un cittadino medio in 3 anni – sbaglia a dare un calcio ad un pallone e lo manda fuori? Pazienza, prendetene un altro, no???
Hanno tentato disperatamente di spiegarmi le regole di gioco, quando è calcio d’angolo e quando è disciplina… no, severità… Ah, si! Rigore!  Col risultato che non ho capito una cippalippa (non chiedetemi cos’è, non so nemmeno questo).
E poi, perché ci devono essere tre arbitri??? Già uno rompe i delicati padiglioni auricolari con quel fischietto, se ci si mettono anche i due mimi con le bandierine colorate, siamo a posto!
Che disgusto… C’è gente che trova affascinanti i calciatori mentre sono in campo, che sudano e olezzano come maialini e sputano per terra come lama!!! MA STIAMO SCHERZANDO???
Non c’è più l’uomo allo stato brado, peloso e ruvido come una volta… Ok…scherzo… magari meglio un calciatore, piuttosto…che ne dite ragazze, specialmente chi fra voi aspira a diventare velina? ;D
Ho visto poi certi tipi… Un allenatore, un certo Duca, che rumina chewing gum in continuazione; un altro, mi sembra si chiami Sorridenti, (o forse Felici?), assomiglia ad un nonnetto ed invece leggo su Msn Gossip che è più giovane di mia madre (e mia madre è giovanissima! ;D)!!! E quell’altro invece, brutto come i debiti e con i denti gialli??? Mi sembra si chiami come un ministro di Milano, o una roba del genere. Senza parlare dei pelati, dei bassi, dei grassi e degli ignoranti! Un minimo di decoro, dovete essere d’esempio per noi giovani!
Ma voi direte: hai criticato solo quei vecchiacci degli allenatori!
Infatti l’articolo non è terminato.
I calciatori sono anche peggio dei loro misters. Un tipo che sembra un cammello è stato più volte sorpreso in atteggiamenti intimi con il compagno di squadra di turno; un Ronaldigno o Ronaldo (a quanto pare scelgono tutti lo stesso nome) è stato beccato con droga, belle donne (paragonabili alla cara Elena di Troia) e alcool in abbondanza; Pato (questo lo ricordo perché è sempre sui siti di gossip!) si è messo con la figlia del suo capo (lecchino -.-“)… E poi non è finita qui! Volendo potrei elencarvene a centinaia!!!
Anche se ci sono anche i giocatori che studiano, s’impegnano, e riescono ad arrivare all’età pensionabile con anni di calcio nelle gambe e secoli di studio nella mente. Viva loro! ^-^
Però mi fermo qui. Capisco che gli articoli lunghi son noiosi, quindi ci do un taglio.
Attenzione: non pensiate che io non abbia tentato di farmi piacere il Calcio! Ci ho provato, eccome!
Però le regole sono troppo difficili, i nomi dei giocatori troppo complicati, e le partite sono noiose e soporifere… Ho provato a leggere il Manuale del Calcio di Topolino, ma un dizionario ostrogoto-maori sarebbe stato più comprensibile! Per farvela breve, è andato a finire contro il muro già alla terza pagina.
Perciò, goodbye Football, ti lascio ai maschietti malati ed alle loro Gazzette rosa che profumano di stampa… Ops! Ho trovato una cosa positiva del Calcio! Anzi due: il gossip che alimentano i calciatori, e il giornale che profuma…

... anzi tre: il pallone di diamanti lo voglio pure io!!! :P

...E con questo post mi sono messa contro tutto il mondo maschile! :P
Ma si dai, così almeno commentate... Osculum!!!

domenica 6 maggio 2012

Grammatica: R.I.P.

Buongiorno a tutti! Prima di mettermi ad aprie i libri per fargli cambiare l'aria (xD), mi prodigo un pò tra i tasti del mio computer per allietarvi la giornata.
Ringrazio Ziga che tanto diligentemente mi commenta ogni volta le cavolate, e soprattutto le mie care 156 visualizzazioni. Danke! Thanks! Gratias Ego! Ευχαριστω! (E' moderno, ma i greci antichi erano maleducati, ordinavano e basta, e grazie non lo dicevano nemmeno sotto tortura... :D)
Ebbene, iniziamo!

Oggi voglio talkarvi dell'italiano nella nostra società: come diamine si sta uccidendo???

Per carità, io sono pienamente favorevole alle abbreviazioni del tipo xk?, csì, nnt, cmq, etc; ma non per questo bisogna dimenticarsi della Grammatica Italiana!!! Scrivere e parlare BENE non è un optional!!
Esempio eclatante: la principale tendenza italiana di Twitter ieri era #seiMayahannoragione. HANNO??? Il congiuntivo è andato in vacanza o cosa???
E leggere cose del tipo "stermigno", "cè", "abbino detto", "la Paola (ma anche il Paolo)", "a me mi", "a Laura gli piace"... Dante si rivolta nella tomba ad ogni errore! Pensate che sonno eterno agitato!!! :S
Io ribatto con "Chi trova un'amico, fa un errore!!" E vi sfido a segnalarmelo, l'errore!
E che cosa possiamo fare noi per migliorare il nostro italiano???
Innanzitutto LEGGERE, anche se non si ha tempo ritagliarsi uno spazio per divorare un libro ... Ma ricordiamoci che anche i libri talvolta hanno errori grammaticali!



Ed ecco per voi un piccolo prospettino degli errori più comuni - che può sempre aiutare:



L'accento va messo su:

dà     (verbo dare)
lì là   (avverbi di luogo)
sé     (pronome)
né     (e non, congiunzione negativa, né male né bene)
sì     (affermazione)
sí     (abbreviazione di cosí)
piú
perché, poiché
bensí, cosí,
giú, quaggiú, laggiú
già
ciò

L'accento non va messo su:

da         (preposizione)
li         (pronome)
ne         (avverbio e pronome)
qui, qua    (avverbi)
su            (avverbio)
si         (pronome, si loda)
no         (negazione)
se         (congiunzione)
te        (pronome)
fa             (avverbio tempo fa, un anno fa..)
    verbi
egli fa
io so, egli sa
io do
egli va
io sto, egli sta
---
un po’     (apostrofo non accento, è abbreviazione di 'poco')

Apostrofo:

Un (senza apostrofo) regge un maschile, con apostrofo regge un femminile (infatti l'apostrofo indica l'elisione della vocale a dell'articolo una); stessa regola per buon.
un amico; un'amica; buon amico; buon'amica
da' = dai
fa' = fai
sta' = stai
va' = vai
po' = poco
mo' = modo
mal'addestrato = malo addestrato; mal'accorto = malo accorto
 qual è    senza apostrofoqual è una forma distinta da quale

Con o senza la 'i'?


sufficiente
coscienza
conoscenza
scienza
superficie
province
efficienza
I verbi con la radice in gn (accompagnare, segnare, sognare) si scrivono con la i:
 - nella 1a persona plurale dell'indicativo, noi sogniamo
 - nella 1a e 2a persona plurale del congiuntivo presente, che noi sogniamo, che voi sogniate  

Punteggiatura:

Dopo qualsiasi segno di punteggiatura va uno spazio, tranne per parentesi e virgolette, che vanno attaccate a quel che contengono.


(P.S: tratto dal sito "http://www.piropiro.org/pagine/errori_grammaticali_comuni.htm"... Grazie mille!)






Grazie, o lettori,  per avermi letto anche oggi... A domani! (E ricordatevi della grammatica!!! ^-*) 



sabato 5 maggio 2012

Le Nuvole (ed il divertimento)



'Ngiorno a tutti! Innanzitutto, condoglianze a tutti i familiari che avevano rapporti di parentela con Napoleone... Successivamente, vi dico subito che non sopporto più il tempo pazzo! O caldo, o freddo! Che scelga, e velocemente anche ù.ù
Ma passiamo ai miei umili scritti... Oggi mi permetto di rubare il titolo al grande Aristofane: Le Nuvole.

Partiamo dal lato scientifico: una nuvola, secondo Wikipedia, è "un'idrometeora costituita da minute particelle d'acqua, cristalli di ghiaccio o entrambe le cose, sospese nell'atmosfera e solitamente non a contatto con il suolo". Ma suona davvero da sapientone!!!
Per come le vedo io, le nuvole sono masse morbidose affascinanti ed odiose allo stesso tempo: odiose quando divengono grigio scuro e mi piomba sulle spalle una tonnellata d'acqua (ma vabbè, sono tristi, facciamole piangere...), affascinanti quando invece alzo il nasino all'insù e vedo il cotone che utilizzo per togliermi lo smalto in cielo, solo che grande un trilione di volte di più e molto più soffice a vedersi.
Personalmente le farei evaporare quando nascondono allo sguardo umano la luna e le stelle, o fanno ciao ciao davanti al sole e ti rovinano la giornata. Ma poi, che soddisfazione osservarle mentre si muovono,, e guardare Helios o Selene che fanno capolino dietro di loro, come giocassero a nascondino col nostro sguardo.
Poi di tanto in tanto litigano, e allora iniziano a separarsi di colpo e a formare come tante pecorelle in cielo... Con la conseguente dose di piagnistei che - ribadisco - odio. Poi invece si allungano a dismisura, come se fossero state spiaccicate da un mattarello dispettoso... Ma poi arriva un pittore, e per non farle piangere le tinge di rosso, arancio, giallo, rosa pompelmo. 
Altre volte, per salutarci, scendono dal cielo e si vanno a posare vicino alle montagne, che sembrano spuntare dal nulla, stile Monte Olimpo (quanti grecismi!! :D).
Poi abbiamo Heidi, che vedeva nelle nuvole ogni sorta di cose, ma lei aveva appena preso la sua dose quotidiana di LSD perciò non ne teniamo conto.
Infine, oramai incuriosita da questo nuovo argomento, ho fatto una ricerca in Internet (aah.... come facevano un tempo senza?!? xD) e ho trovato QUESTO: http://www.webdesignerdepot.com/2009/10/the-weirdest-clouds-that-youll-ever-see/  . 
E sono rimasta basita. Come giocano, le nuvole... Riescono a giocare anche meglio di noi umani, che, superata una certa età, non giochiamo più. E invece dovremmo! E ce lo fanno capire giorno dopo giorno... Ricordo che Pablo Neruda - che non era l'ultimo dei cretini!!! - diceva che
 "Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che aveva dentro di sé.".

Tremendamente vero. Pertanto, ritirate fuori Barbie e Hot Wheels, Super Santos e Cicciobello, o adulti!!! Ritagliatevi un pò di tempo per giocare!!! :D
A domani, e seguite le nuvole, che sono saggie nel loro piccolo! ^-^

venerdì 4 maggio 2012

Dalle scatole alle ostriche

Ciaooo!!! Grazie mille per tutti i complimenti che mi arrivano... A voce!!! Commentate, che non vi mangio!!! ;P
Ed oggi, ecco la "tanto attesa" seconda parte!!! A domani!!!


Sono in macchina da due ore. L’aria salmastra sbatte sui finestrini, provocando un forte giro d’aria e un fastidioso rumore di risucchio. Per fortuna, mi ero portata un foulard, o addio cervicale.
Non so nemmeno io perché, ma sto raggiungendo Antonio nella sua casa sul mare. Vogliamo fare un picnic sulla spiaggia, come due buoni amici. Ma ci riuscirò?
E’ impossibile negarlo, sono profondamente attratta da lui. Abbiamo così tante cose in comune, siamo in simbiosi perfetta. Ma non ho avuto ancora il coraggio di chiedergli se è fidanzato. Non ha fede, né foto in ufficio o nel portafogli – ma penso sia normale…
Non sono stata ancora mai fidanzata, è difficile per me poter dire cosa fanno e cosa non fanno i fidanzati. L’amore, come dice Katie Fforde, l’ho conosciuto solo attraverso i libri. E l’ho riscritto a modo mio, tramite racconti di amici, film, libri stessi, coppiette per strada, e tanti, tantissimi giovani che scrivevano le loro storie nei blog. Li ho sempre invidiati… A 24 anni, mi sento una vecchia di 60!
Al rosso, alzo gli occhi al cielo: le nuvole sono cariche di pioggia, brutto segno. Proprio in quel momento, mi squilla il cellulare. Il nome di Antonio lampeggia sul display. Rispondo con l’auricolare.
-                     Si?
-                     Ciao, sono Antonio. Senti, visto che sta per venire un temporale, ti va di stare in casa? Non direi che un picnic fuori sia un’ottima idea. -
-                     Si si, convengo. A tra poco. –
Spengo l’auricolare, e traggo un sospiro di sollievo, appoggiandomi allo schienale. Ma… UN SECONDO!
Pensieri peccaminosi mi passano per la testa. A casa sua, con Lui… Oddio!
Per poco non vado a finire contro un albero, facendo un’inversione ad U. Troppo tardi, Lui mi ha vista.
Ed adesso?
-                     Cosa stavi facendo? – mi chiede, aprendomi la portiera.
-                     Parcheggiavo  – gli rispondo, nel modo più naturale possibile. In realtà, tentavo di scappare, avrei voluto dire, ma… Sai che figura! Già il cuore mi batteva forte ed ero sicuramente avvampata.
-                     Donne al volante,  pericolo costante! – recita alzando gli occhi al cielo e ridendo. Rido anch’io, anche se in modo più nervoso.
Mi offre un bicchiere di champagne. Non mi sono mai ubriacata, ma c’è sempre una prima volta. Accetto e lo sorseggio lentamente.
Lui intanto mi mostra la casa. E’ una specie di villetta a due piani, con gli interni color legno. Dà un senso di pace infinita… O forse è l’effetto dello champagne. La libreria è come piace a me: enorme, con le scalette per raggiungere i ripiani superiori. Vedo tanti nomi conosciuti: si passa dai classici, come Jane Austen, le sorelle Brontë, Manzoni, Agatha Christie  e Joyce, a cose più moderne e giovani, come Federico Moccia, Stephenie Meyer, J.K. Rowling, Rick Riordan, Mary Higgins Clark, Licia Troisi, eccetera.
-                     E questa è camera da letto – mi dice infine. Sento che gli trema la voce.
I mobili sono sempre in legno scuro, ma non ebano, con enormi librerie – ne ha una persino in bagno! – e tappeti persiani a terra. Ma la cosa che si nota di più è il letto. Enorme, a baldacchino, contornato da pesanti drappi rosso tenue e cuscini. Quasi spaventoso.
-                     Come ti ho già detto, questa casa era di mia nonna, per cui è arredata in questo modo abbastanza antico. Ma a me non dispiace. –
Dopodiché, mi toglie il bicchiere di mano, fissandomi negli occhi. Il suo blu intenso sembra leggermi dentro. Mi bacia. Non ve lo saprei descrivere, perché ho sentito dire che ogni bacio è diverso dall’altro. Come dicono nei film, vi posso dire che è umido. Ma è piacevole.
O forse, come prima, è l’effetto dello champagne. Ma non credo, stavolta no. Mi ritrovo a rispondere a quel semplice incontro di labbra. Non mi chiedete come: non è come andare in bicicletta, non serve fare esercizio. Tu lo sai. E basta. Strano l’amore, no?
Oddio… Ma è amore? O è solo pura e mera attrazione fisica?
In tutti è due i casi, mi piace.
Antonio tenta di portarmi verso il letto, ma io lo blocco. Riprendendo fiato, mormoro un no secco.
Lui sorride, stranamente. TI HO APPENA RIFIUTATO! SVEGLIA!
-                     Sono il primo, vero? –
-                     Perché? Si nota che sono inesperta? – gli chiedo in tono di sfida.
-                     No. Ma non hai parlato un secondo di uomini passati. Solitamente si parla di certe cose. –
-                     Se è per quello, nemmeno tu.-
-                     E chi te lo dice che non sono come te? –
Già, chi me lo dice? Se è un sogno, non svegliatemi!

Lo lascio fare. E’ una cosa positiva, che siamo tutti e due inesperti. Nessuno mi può giudicare, come la canzone. 
Comunque, i libri si sbagliavano di grosso. Davano solo un’occhiata veloce al significato dell’amore. E’ qualcosa di molto più profondo ed intenso.  Secondo me, tutte noi scrittrici siamo inesperte.
Meglio così, no?

-                     Ti sbrighi? Siamo in ritardo! –
-                     Arrivo, arrivo! –
Sono passati cinque anni da quella notte. Io e Antonio facciamo coppia fissa, , i nostri genitori si conoscono, lui ha ottenuto la promozione, abitiamo assieme, e il mio ultimo libro ha fatto il pienone. Splendido, no?
Adesso stiamo andando al ristorante: è il nostro quinto anniversario. Tra tre mesi ci sposeremo, e io non vedo l’ora. Ma adesso viene il difficile.
-                     Ti sei immaginato mai papà? –
-                     Si, qualche volta per gioco. E tu? –
-                     Beh, se consideri che sono incinta, vedi un po’…-
Meglio chiamare il cameriere. L’ostrica gli è andata di traverso. Chissà perché.



P.S.: Ci tengo a precisare che solitamente i racconti mi vengono meglio. Questo l'ho postato per par condicio tra il mio vecchio ed il mio nuovo modo di scrivere. : )