. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

martedì 3 luglio 2012

Una bomba color giallo fluo

Salve genteeee!!! Qui si rinfresca - anzi, grandina... Ma caldo = estate, ed estate = vacanze, pertanto w Caronte e w Scipione l'Africano!!! Iniziamo!

Tacchi gialli, tubino striminzito nero, cintura giallo fluo, capelli mossi abilmente dalla parrucchiera più costosa della città, cerchi dorati alle orecchie, trucco 'smokey eyes', rossetto rosso fuoco. E con una pochette nera laccata dello stesso colore dello smalto, mi avvio verso la tenda arabeggiante che solo qualche giorno prima è stata il mio incubo. Che strano, sembrano passati anni...
Per strada, qualche persona mi scannerizza con gli occhi, qualche intrepido giovane mi fischia dietro. Se sapeste cosa vado a fare, penso, fareste meglio a non guardarmi nemmeno...
Ancheggiando, arrivo al posto. Le altre ragazze mi fissano, alcune curiose, altre adirate, convinte che ruberò loro i clienti migliori stasera. Ma io ne voglio uno solo.
Sulla soglia della tenda mi fermo, respiro, poi spingo il pesante tendaggio di lato ed entro. 
Sul divano violaceo, sopra ad una miriade di cuscini, è spaparanzato Ivan, un bicchiere di whisky in mano ed una risata roca che gli esce dalla bocca spalancata. Se non mi facesse tanta paura, forse mi sembrerebbe anche sexy. 
Ma il mio cuore perde un colpo quando volto lo sguardo a sinistra, e vedo Igor appoggiato al frigobar, annoiato. 
Appena mi sentono entrare, entrambi tacciono, voltando lo sguardo verso di me: Igor in allerta, Ivan divertito.
- E tu che ci fai qui? - mi chiede Igor, fulminandomi con lo sguardo. La voce gli trema per via della rabbia repressa.
- Come che fa? E' ovvio, no? - Ivan beve un sorso, senza staccare lo sguardo da me. - Viene a fare ciò per cui è pagata. Viene a lavorare. -
- Seguimi - mormora Igor, prendendomi per mano e trascinandomi fuori dalla tenda. Aspetto l'esplosione. Ed eccola che arriva:
- Ma cosa ti è saltato in mente? Cacciarti nella tana del lupo? Ivan qui può fare quel che vuole! La polizia non lo caga nemmeno quando è qui! Li ha corrotti tutti! Tutti! E tu ti permetti di sfidarlo così! Io... Io sono senza parole! Io... -
- Ciao, Igor. - Lo sussurro, in modo che lo possa sentire solo lui. Lo fisso negli occhi scuri, un abisso profondo in cui mi perdo ben volentieri.
Lui sospira. - Ciao. Mi spieghi perché diamine sei qui? -
- Per te. -
- Per me? -
- Esatto. -
Lui mi fissa, sbigottito. 
- Hai molto da fare, stasera? - E' stupendo notare come è combattuto con se stesso...
- No - rantola. - Non proprio. Che cosa vorresti fare? -
Mi avvicino lentamente, fino ad appoggiarmi al suo petto. Osservo con piacere che deglutisce a fatica, il pomo d'Adamo che va su e giù lentamente. 
- Al Ristorante Thomp, adesso. Solo io e te. - Intanto muovo le dita sul suo petto. Con la coda dell'occhio noto che Ivan sta uscendo dalla tenda, serissimo. Piccolo problema, ma facilmente risolvibile.
- Ok. -

Che ne dite? Comment please!!! :D

domenica 1 luglio 2012

A casa di Dan

Bonjour!!! 40° all'ombra non mi fermeranno! Anche se mi rallentano... Brava Italia, (fine momento calcistico), iniziamo!

Driiin! Driiiiin!
L'orribile rumore del campanello mi sveglia. Apro le palpebre lentamente nella penombra della stanza, e vedo davanti a me il muro rosa confetto col grande quadro d'arte moderna. E allora capisco dove sono.
Mi sollevo a fatica, mi stiracchio, scendo scalza giù dal letto e mi avvicino al bagno sbadigliando. Poi mi spoglio e m'infilo sotto la doccia: per fortuna Dan ha così tanti ospiti che rifornisce le sue camere come un albergo.
Sotto il getto freddo, il pensiero di Igor ed Ivan mi sfiora, prima sfocato, poi nitido e preciso. Allora faccio divenire l'acqua calda e scrivo sul box doccia pieno di condensa tutti i miei problemi: descrivo tutto, dalla prima all'ultima insignificante sciocchezza, lascio che le parole sgorgano non dalla penna ma direttamente dal mio dito, e poi rigiro la manopola dell'acqua fredda e indirizzo il getto sopra ai miei problemi, spazzandoli via. Non scompariranno, ma almeno ho la testa più leggera.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Ma santo cielo, penso, Dan non s'è svegliato? E' casa sua, diamine!
Esco da box e m'avvolgo in un asciugamano di cotone bianco. Con uno più piccolo mi friziono i capelli.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin! Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
- Arrivo! - urlo allo sconosciuto visitatore, malgrado questi non mi possa sentire. Per un momento penso che potrebbe essere Ivan, ma non m'importa. Sono sobria, sveglia e riposata, e so chiamare la polizia in caso di emergenza.
Con un pettine a denti stretti mi lego i capelli umidi in una crocchia, poi mi infilo i vestiti della sera prima, ed a piedi nudi apro la porta della stanza, attraverso i vasti corridoi ed apro il portone d'ingresso, scocciata.
- Era ora! Ma tu non t'eri mollata con questo rammollito? Hai idea di che ora è? Scuuusa, ciao tesoro. -
La donna di fronte a me, fisico perfetto slanciato in bilico su un paio di decolleté laccate tacco 12 e vestito rosso fuoco da aperitivo, mi schiocca un bacio sulla guancia, sporcandomela col suo lucidalabbra perlato ad alto tasso di appiccicosità. Poi, senza aspettare alcun invito, entra tacchettando nella villa, proprio mentre Daniel (in boxer) ed altre sue due amichette (con addosso solo due logore camicie) stanno uscendo sbadigliando da una camera sulla destra. Appena vede la donna, Dan si rianima e diventa di nuovo sdolcinato.
- Marie! Ma che squisita sorpresa! Dimmi, honey, cosa t'ha portato qui? -
- Ciao, Daniel. Santo cielo, puzzi come un porcile! Ficcati sotto una doccia e vesti quelle due sgualdrine! - Le due in questione rientrano, offese.
- Comunque, - continua Marie, - sono qui per lei. Non lo immagini, forse? Per fortuna mi avevi detto ieri che l'avresti convinta! Sono andata a casa sua e non mi rispondeva! Allora m'ero preoccupata... Darling - mi dice, girandosi verso di me. - Io e te abbiamo mooolto di cuoi discutere. - 
E così dicendo, la mia Führerin/editor in gonnella mi trascina per il polso sotto ad un ombrellone, vicino alla piscina extralusso a forma di cuore.
- Allora cara, dimmi tutto sul tuo reportage. Come sta andando? Come è andata? -
All'inizio esito: dirle tutto o no? Ma poi mi dico: è meglio buttarsi!
E così le racconto tutto, per filo e per segno, senza nasconderle nulla, di Ivan, di Igor, di mia madre, del cliente, le mie paure, l'improvvisa passione, le sbronze, la festa... Tutto. All inclusive.
- Santo cielo! Potresti già decorarci su un buon romanzo, cara, lo sai? -
- Si, lo so - sospiro, - ma...  -
- ... Vuoi rivedere Igor, vero? -
- Già - ammetto a malincuore.
- Allora ascoltami... - E mi fornisce un piano dettagliato, che - stento a crederci - ha sfornato nel giro di dieci secondi.
- Allora è deciso, baby: da domani ha inizio il piano 'sbaraglia-e-colpisci'!-
Lei è entusiasta, io meno: sono già entrata in panico.

Che ne dite??? Commentate please!!!