. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

martedì 31 dicembre 2013

Dolce anno! (Senza botto)



People, buongiorno! 
Incredibile ma vero, è finito. È finito il 2013!!!
Quanti sono felici? Quanti sono tristi? A quanti non importa? Io sono tra questi ultimi. Domani è un altro giorno, diceva Rossella O'Hara.
Quindi, ecco un racconto per voi. Il mio ultimo regalo per il 2013? No, il primo per il 2014.
Erano due ragazze come tante.
Danielle era eccentrica, divertente e divertita in ogni occasione. Girava spesso con tacchi vertiginosi e scollature profonde: - Perché - , diceva sempre, - dovrei coprirmi? Ho un corpo, ho un cervello; perché dovrei nascondere una delle due cose? -
La pensava diversamente l'amica Selene. Conservatrice, riservata, impegnata. - Se hai veramente un cervello, come puoi mostrarlo abbinato alle tette? -
Le due erano però accomunate da quattro cose: i sogni, la tenacia, l'amicizia e ... il cibo natalizio!
Entrambe infatti amavano il Natale ed il cibo che ne derivava, in primis panettoni e pandori, fino a farne una scelta di vita.
Uscite dall'Alberghiero, aprirono una piccola pasticceria, 'Delizie di Natale tutto l'anno'.
Ma si sa, la crisi ci sta... (sto guardando "Il fantasma dell'opera, la rima mi vien di natura)... Dicevo, c'è crisi.
- L'affitto costa, signorina. O pagate, o chiudete. -
- Un mese, signore, la prego... -
- Un mese, poi si chiude! -
Quando dettero loro l'ultimatum, nessuno poteva crederci. In particolare i bimbi del vicinato: grazie a Selene e Danielle, facevano merenda con panettone anche a Luglio, immerso nel gelato.
Che fare?
Inventare una nuova tradizione!
- Ho trovato! - urlò Danielle.
Da tutto il giorno lavoravano instancabilmente per trovare un'idea. Danielle aveva persino rinunciato al trucco.
- Facciamo il dolce del Capodanno! Un misto di tanti dolci, che si mangiano durante tutto l'anno, messi tutti assieme! -
- Ti sembra così semplice? - biascicò Selene, zittita da uno sbadiglio.
- Proviamoci, no? -
Danielle s'alzò, prese specchietto e rossetto e, sorridendo alla sua immagine, tuonò: - Si cucina! -
- Che ne pensi? - chiese Selene.
Avevano appena tirato fuori dal forno il dolce, e finito di decorarlo.
Sopra ad una base di pandoro, avevano posato della crema pasticciera, una forma di torta al cioccolato, altra crema, della colomba per chiudere.
Misero tutto in una confezione rosa, col loro logo, dunque andarono da una nota casa pasticciera specializzata in panettoni per brevettarla.
I mastri pasticcieri assaggiarono ed analizzarono il dolce a lungo.
- Beh, - dissero alla fine, - potremmo anche accettarla. -
- Secondo te è così semplice riuscire a convincermi? -
Selene strillava da mezz'ora quando arrivò Danielle col nuovo completino.
- Si - replicò l'amica porgendole la canottierina turchese un po' scollata.
- Te lo scordi! - Selene la gettò a terra.
- È il mondo del business cara mia. -
Danielle chiuse la giacca color perla, ma non abbastanza da nascondere la canottiera uguale a quella dell'amica.
- Questo non è business! Questa è una porcheria! Io metto il dolcevita, senza discussioni! -
Indossò un maglione nero e un paio di jeans scuri. In compenso però, indossò delle décolleté opache.
Le due amiche, sebbene tanto diverse, s'incamminarono attraverso la stessa porta, nelle mani un vassoio con su un il Colombone.
E col mio Colombone, v'auguro Buon 2014!
Ivy

martedì 24 dicembre 2013

Natale

Buonasera miei cari lettori, e buon festeggiamento della Santa Nascita! Per i non credenti, buon scartamento di regali. Perché non dico semplicemente "Buon Natale"? Perché beh... Che significa buon Natale?
Capirete cosa intendo solo seguendo il mio ragionamento... Leggete!
(P.s: è la prima volta che scrivo un post col cellulare, abbiate pietà di me!)
Ho aperto stamane i social per tentare di capire quale potesse essere la risposta.
Twitter m'ha sfornato battute di ogni tipo: chi si schierava con i "contro-Natale-in-generale", chi con i "contro-i-regali-di-Natale", chi, favorevole a tutto, tuittava un augurio al minuto. "Auguri a tutti i miei amici, per un sereno Natale in famiglia!" per i pro, "Adesso dovrò sopportare mia suocera" per i contro. E ancora: "Il 70% dei regali che riceverete ci farà schifo", e: "Auguro un triste Natale a tutti quelli che m'inviano le catene su Whatsapp".
Depressa e divertita dai miei twit-amici, sono passata a Facebook. Dove la situazione di certo non migliorava: "Ho già voglia di panettone", "Sto giocando a tombola con mio cugino", "I miei calzini di lana rossa con le renne gialle e blu divertono mio fratello!".
E Instagram? "#christmastree" e foto di 300 alberi di Natale, "#cenonediNatale" e foto di leccornie varie, "#redhat" e cappellini sopra a selfie piuttosto osceni.
Google +... beh, ammetto che era un po' carente di fantasia. "Auguri di buon Natale" con babbi e pacchetti era il massimo che si trovava.
Che dire..  mi sono sfogata sul televisore. Ma anche qui, nessuna risposta soddisfacente!
Sulla Rai ho trovato bimbi che cantavano canzoni dello Zecchino e Tu scendi dalle stelle. Sulla Mediaset solo film di Natale, che dopo varie peripezie sfociavano nel trionfo dell'amore e dello spirito natalizio.
Che dire, ero più confusa di prima.
Ma poi ho avuto la svolta.
Ho ricevuto una notifica dall'applicazione "La Bibbia" (Lo so, è triste, ed è meglio la cartacea. Ma siccome tutto s'evolve, sono d'accordo nel coinvolgere i giovani cristiani d'oggi con app e simili). Dicevo, m'è arrivata una notifica: "Vangelo secondo Luca 2:6-7, 10-12 NR94
Mentre erano là, si compí per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. L'angelo disse loro [ai pastori]: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”»."
E lì capii.
Buon Natale significa "Buon giorno della Nascita di Gesù".
È inutile cercarne il significato tra i social, nei regali sotto l'albero, nello sguardo dei parenti. Il vero significato del Natale sta nel Bambinello che si mette nella mangiatoia a mezzanotte: lui è nato per noi. Rallegriamoci ed esultiamo, e non dimentichiamolo mai.
Buon Natale a tutti.
Vado a sbafarmi di cibo fino a star male. Ci vediamo fra 5kg.
Kisses, 
Ivy

domenica 22 dicembre 2013

Congratulazioni!

Cari i miei lettori,
Vi sono mancata? Non direi: non ho visto commenti che reclamavano a gran voce un mio ritorno! ;D
Ovviamente scherzo. Giungerà nei prossimi giorni il raccontino sulle udienze individuali - in fondo non ho altro da fare, finalmente sono in VACANZA... Ma prima è mio dovere, visto questa voglia frenetica che hanno tutti in questo periodo, fare una piccola riflessione con voi sull'argomento che porta al successo tanti comici: il MATRIMONIO.
Io intanto mi preparo... Troppo presto
dite? L'attesa non ha tempo!
Eeh sì cari miei, quanti amici avete visto perire sotto un cerchietto d'oro? E non mi riferisco al Frodo di Tolkien stavolta, né tantomeno alla truffave...ahem, televendita sui canali regionali. No signori e signore, la fede all'anulare sinistro, tanto desiderata per le donne, tanto temuta per gli uomini (o talvolta viceversa), incombe sul destino di ognuno. A meno che non siate preti o suore (sapete che a tavola avete diritto ad essere serviti prima dei bambini? Ma non divaghiamo.)
Il matrimonio, stavo dicendo, è l'evento più temuto e più atteso della vita di un essere umano; non tanto dall'essere in questione, quanto dalla madre di questo. Guai a dire che la sposa non vuole l'abito bianco, il ricevimento, il bouquet, la torta a 140 piani, il riso... Insomma, la tradizione va rispettata. Se poi spunta fuori la storia del "Andiamo-Di-Nascosto-A-Las-Vegas" apriti cielo! Grazie a Dio siamo in Italia, e Las Vegas è lontanina per riuscire a fare tutto di nascosto.
Detto ciò, passiamo agli aspetti belli del matrimonio.
Ok, fatto. Gli aspetti brutti?
Scherzi a parte. Ragazzi miei, sapete che sono una romanticona... Non riesco a dire che il matrimonio è una piaga, ti rovina la vita etc. etc., sebbene molte volte l'abbia pensato anche io. Ma da brava donna, cattolica e innamorata dell'amore, dico che il matrimonio può essere secondo solo alla nascita di un figlio e, per gli uomini, alla vincita del Derby. E poi si stanno evolvendo l'uomo romanticoso e pacioccoso (vedi "Ti amo Lucia!" della Galbusera) e la donna fredda e calcolatrice: cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia (cit. quell'odiosa Mate).
Il matrimonio in fondo è un sacramento: "E' il patto con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, che è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento". Ciò significa che ci possiamo scherzare su quanto vogliamo, ma non dobbiamo dimenticarci che è sacro e come tale va rispettato. Poi ognuno fa ciò che vuole - ci sono i matrimoni in comune per esempio, ma la sacralità dell'unione a mio dire rimane.
Che ne dite, facciamo un tuffo nel racconto?

Lucia si sta preparando da tutto il giorno, materialmente e spiritualmente. Ha tassativamente escluso chiunque dai preparativi: è andata a comprare le bomboniere, ha contattato quel suo amico dell'università che faceva il pasticciere per la torta, ha comprato il vestito nel negozietto accanto alla parrucchiera, che le ha fatto i boccoli, tenendoli fermi con un fermaglio blu. S'è messa un po' di mascara, le scarpe buone, ed è andata da Don Giovanni (che, malgrado il nome, è casto e puro). L'ultimo passaggio del corso prematrimoniale è il decisivo, ma lei non ha dubbi.
Nel frattempo arriva anche Renzo (Lo so, oggi ho molta fantasia coi nomi). Anche lui, come Lucia, è vestito elegantemente, ha i capelli in ordine, le scarpe lucidate e la rosa nell'occhiello. Ma soprattutto, come la sua amata non ha dubbi.
Dopo aver ricevuto la benedizione, i due s'alzano ed entrano in chiesa. Amici e parenti affollano il piccolo edificio di mattoni, tutti convinti di dover partecipare ad una messa della domenica.
Renzo e Lucia s'accomodano sull'inginocchiatoio di fronte all'altare, non senza fatica, ma aiutandosi l'un l'altro.
"Settant'anni fa" esordì Don Giovanni "Questi due baldi giovani si sposavano di nascosto in comune, senza poter accedere alla chiesa del paese, distrutta dai bombardamenti. Ma rallegratevi ed esultate: ciò che il Signore ha creato, il Signore finalmente unisce sotto il Suo nome."
I figli, del tutto ignari dell'accaduto, s'avvicinano all'altare sconvolti, portando le fedi che il padre aveva dato loro prima d'inginocchiarsi, il trucco colato dall'emozione. I nipotini interpretano i perfetti chierichetti, le sorelle e i fratelli degli sposi s'avvicinano coi bastoni per prendere la particola.
In fondo, l'amore non ha età.

Auguri alle due coppie che, a sorpresa, hanno convolato a nozze. Vi auguro tanta felicità e amore eterno, una felice luna di miele (o di Nutella, vedete voi)... E perché no, se possibile, anche una prole numerosa! 
E congratulazioni anche alle coppie che stanno decidendo di unirsi in matrimonio, o che ancora non lo sanno, ma uno dei due - non necessariamente l'uomo - è passato stamane in gioielleria... Magari non sarà il matrimonio di William e Kate, di Belen o di Briatore, ma ogni matrimonio è una meraviglia, spettacolare o sobrio che esso sia, e le spose sono sempre le donne più belle del mondo (gli uomini si vestono e basta, quindi per loro la regola non vale). E attenzione alle suocere!
Tanto amore a tutti!
La vostra Ivy (troppo giovane per sposarsi, ma non per sognare <3 )

giovedì 12 dicembre 2013

Udienze Generali

Eccomi tornata... Buona lettura! ;*

Quanti di voi sono genitori? Quanti, per ora, solo figli?
Cari miei, in tutti e due i casi conoscerete di certo la triste realtà delle UDIENZE.
Che siano individuali o generali, che li chiamiate colloqui o incontri, sono in ogni caso il terrore di genitori e studenti.
Non dei genitori, dite voi? Lasciate che vi racconti una storia.
Era un gelido mercoledì di novembre. Il freddo entrava sotto i vestiti senza bussare, e i guanti servivano solo ad elettrizzare i capelli. Passando per Via Gualazzi, dove ci sono le scuole medie Aristofane, avreste visto un'orda di persone simili a ghiaccioli che tremavano all'unisono. Chi tentava di far funzionare l'Iphone, sebbene ci fossero due gradi sotto lo zero; chi sforzava la vista leggendo un libro di Stephen King alla fioca luce di un lampione - che, guarda il fato, si spense due minuti dopo; chi conversava col vicino, provando a non mostrare quanto questi gli stesse antipatico.
A rompere questa monotonia ci pensò una signora col grembiule azzurrino e i capelli rosso menopausa. Aprì le pesanti porte di vetro, e imprecò al cielo, un po' per il gelo, un po' per l'essere costretta a lavorare alle cinque del pomeriggio quando sembravano le otto di sera: questo semplice gesto bastò per risvegliare gli animi congelati dei genitori, che, dopo un attimo di smarrimento, sollevarono lo sguardo, presero la rincorsa e si gettarono tra i battenti urlando, le penne blu e nere impugnate come fossero spade; nell'altra mano, il foglio con la tabella dei professori e delle aule. La battaglia per la supremazia del proprio figlio era iniziata.
Quelli che erano ormai al loro terzo anno di udienze s'erano organizzati: la madre comandava il Battaglione Alfa al piano terra, gridando ad ognuno il proprio compito. "Luigi, terzo piano, Monforte in aula d'arte, Dorelli in aula di musica e Ferretti in IIIC; Michele, secondo piano, Callega in IIA, Kalima in IF e Luguori in IIB; Vittoria, primo piano, Lari in aula di lingue, Rengoni in ID. Io farò il piano terra." E all'urlo "Vergoni, attaccate!" ognuno correva a segnare il proprio cognome sulla lista, per finire al più presto quello strazio.
Inutile dirlo, i poveri genitori alle prime udienze, giunti dalle calme maestre delle elementari, erano a dir poco sconvolti da quella baraonda. Tanto che, se andaste a vedere le liste di prenotazione dei professori, li trovereste negli ultimi posti, e li vedreste uscire dalla scuola verso le otto di sera, arrabbiati per non essere riusciti a fare udienza col docente di ginnastica che, si sa, è sempre quello "Che ha nove classi, non può ascoltare tutti!".
Come avvoltoi, appollaiati fuori dalle aule, i genitori parlocchiavano tra di loro ammazzando il tempo. Un genitore usciva, si cancellava, entrava l'altro. Di tanto in tanto si sentivano commenti del tipo: "Quello dev'essere il padre di Emmanuel, quel ragazzino che picchia tutti e non studia. Ah, ci sarà da aspettare, ne avrà di cose da dire il professore... Pover'uomo, che deve sopportare!" oppure "Guarda, la mamma di Lucia! Beata lei, almeno sua figlia studia, facesse qualcosa la mia... Ma guarda che scarpe! Sono orribili, meglio mia figlia vah!". Solo le madri, ovviamente; i padri erano troppo impegnati a dormire, a guardare i risultati della Champions sullo smartphone, a difendere la propria squadra del cuore dal genitore ultra degli avversari o guardare la coscia semi-scoperta della mamma single della nuova ragazzina brasiliana (chiedendosi se la madre avesse bisogno di ripetizioni di italiano a domicilio).
I tacchi delle mamme risuonavano negli spogli corridoi; il professore di musica, che poverino non vuole mai sentire nessuno, parlava da classe a classe con quello di religione, altro piccolo ignorato. Ahimé, c'è razzismo anche tra le materie.
Il bisbiglio, il tacchettio, il parlottio, il clacson nella strada sottostante, la stanchezza... Tutto ciò rendeva suscettibili tutti quanti; dopo una giornata di lavoro si sognava solo il pigiama. Ma come ogni udienza che si rispetti il culmine dello stress si ebbe quando arrivò Il Furbo.
Il Furbo, per chi non lo sapesse, è quel genitore che aspetta la distrazione altrui per cancellare le persone davanti a lui e dire "Oh, tocca a me!" e sgattaiolare furtivo nella classe. O peggio, quello che, uscito il genitore che c'era prima, urla "Vado di fretta!" e frega il posto sotto al naso di tutti, padre-sconvolto-che-stava-per-entrare compreso.
Appena uscito, è semplice immaginarlo, trovava una decina di genitori coi forconi pronti a protestare. Ma che dire, lui le udienze intanto se l'era fatte, e loro non poterono far altro che leccarsi le ferite nell'orgoglio come i gattini con le zampine. Come se non bastasse la stanchezza accumulatasi fino ad allora!
Se vogliamo aggiungere un altro personaggio, è la mamma della sapientona. Quella donna viscida, che andava in giro con la puzza sotto il naso sbattendo i tacchettini da un centimentro come se volesse rompere il pavimento. Probabilmente era rappresentante di classe, nonché la rompipalle che organizza le festicciole per la sua bambina - costringendo i genitori a mandare i propri figli - dimenticandosi che l'asilo era passato da un po'. Era impossibile evitarla: puntava la preda, e s'attaccava al malcapitato (o alla malcapitata) come una sanguisuga.
Alla fine della nostra sessione di udienze, i professori avevano detto ad ognuno una delle tre formule canoniche ("E' intelligente ma non si applica", "Va bene, studia, ma potrebbe fare di più" oppure "Ottimo, davvero, ma fategli fare di meno, s'uccide di studio") tanto per ribadire che, come i genitori, anche loro non s'accontentano mai, e quando ormai i loro figli erano sul punto di chiamare Chi L'Ha Visto, impazienti di sapere se avrebbero potuto vivere in simbiosi col loro cellulare o se sarebbe stato sequestrato, i genitori tornarono a casa affranti, si gettarono sul divano e dissero: "Il prossimo anno, udienze individuali!".
Ma... Sono davvero più tranquille?  Lo scopriremo asseme la prossima volta.

Bacioni, e scusate ancora per l'assenza!
Yours,
Ivy

Petizione IL MAGICO MONDO DEI LIBRI: #ODIOLESERIEINTERROTTE

Signori, dopo una lunghissima assenza - causa morte di pc e cellulare, sei verifiche in una settimana, lavoro everywhere, malattia fisica - trovo due minuti per voi - sebbene vorrei che foste la mia unica occupazione :(
Mentre trascivo il mio prossimo racconto, vi propongo questa petizione, sollevata da una bravissima blogger - a.k.a. Tricheco - su tutte le serie interrotte dalle case editici. Diffondetela, noi VOGLIAMO il diritto alla lettura!

IL MAGICO MONDO DEI LIBRI: #ODIOLESERIEINTERROTTE: Dopo l'ennesima serie di cui è stata interrotta la pubblicazione in Italia, credo sia arrivato il momento di far conoscere il nostro pe...

A tra poco :*
Ivy

P.S: Grazie a Iole (http://iolecal.blogspot.it/) abbiamo un'aria natalizia anche qui su Crazy Girl's Fairy Tales! Vi piacciono l'albero e la corona? ;D