. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

venerdì 25 gennaio 2013

Surprise

Sto dormendo tranquilla, finalmente. Dopo una giornata di duro lavoro, reso insostenibile dall'afa, finalmente dormo. Ma... non ce la faccio. Mi giro, mi rigiro, ma gli occhi stanchi non cedono. 
Pazienza. La notte è giovane.
Esco di casa, godendo il piacevole venticello fresco che mi percorre tutta. Vago senza meta, guardando i volti della gente. Nei vicoletti, delle vecchiette si sventolano il viso accaldato con ventagli colorati e festosi. In lontananza delle urla di bambino. Nelle piazze principali, dei ragazzi un pò brilli si godono il loro pezzettino di movida. 
L'odore dell'alcol m'attrae. M'avvicino. Il puzzo s'intensifica. Riconosco  i vari odori e sapori, vodka, gin, ma soprattutto birra ghiacciata, perfetta per la serata piuttosto afosa. 
Alcol, fumo, sudore. Le tre cose si mischiano. Disgustoso ed irrespirabile. Ma non per me.
M'avvicino ancora. Sento i discorsi soffocati dalle risa. La nuova coppia del momento per le femmine, l'onnipresente calcio per i maschi. Una ragazza in particolare è già alla seconda bottiglia, alza le braccia al cielo, le cade la sigaretta ma non la raccoglie, sventola a destra ed a sinistra la bionda chioma tinta. Inizia a cantare, in un inglese sgrammaticato, canzoncine senza senso, seguita a ruota da tutti gli altri che ormai sono "andati". Quelli più sobri la vedono e ridono. 
La bionda s'accorge della cicca caduta, tenta di chinarsi ma cade in avanti, ride convulsamente, prova a rialzarsi, cade all'indietro, ride, ride, ride, beve ancora e ride...
Si, il soggetto ideale.
M'avvicino cautamente, senza farmi vedere né sentire, non che nello stato attuale riesca a vedermi. La squadro da capo a piedi: gambe lunghe ed affusolate, guance incavate, non è particolarmente bella. Ma le braccia sono stupende. Perfette.
Prendo la ricorsa, punto l'obiettivo. Incanalo la potenza, e colpisco.

Angela è davvero sbronza stasera, ma non per questo idiota.
La sigaretta è a destra. Ma perché non riesce ad afferrarla?
Poi un dolore acuto, una frazione di secondo, ed un prurito riconoscibile tra mille.
La Zanzara aveva colpito ancora.


Salve signori! Ricordo che in fondo a destra trovate la chat... Baciii :*
Ivy

martedì 15 gennaio 2013

2000! Toghether

Ovviamente non potevo non ringraziarvi, perché siamo arrivati alle



VISUALIZZAZIONI! Grazie mille a tutti, vi adoro...
E se volete, in fondo a destra ho inserito la chat, per comunicare più velocemente... Peccato che per ora sia invasa da pubblicità inglese ahah :D Attendo vostri messaggi...
Grazie di   Vi voglio bene! 

Paroloni in caduta libera

Siccome devo studiarmeli, vi sfrutto :D

Quel giorno ero sui gradini della scuola, e come ogni sabato mattina ero INTENTA a sonnecchiare con i gomiti sulle ginocchia ed il mento adagiato sui palmi delle mani. Ad un certo punto un mio compagno di scuola viene a riscuotermi dai miei pensieri:"A nome della RAPPRESENTANZA degli attori del Liceo, ti chiedo se vuoi venire alla RAPPRESENTAZIONE teatrale di giovedì sera." Quella notizia mi fece l'effetto analogo all' IRROGARMI (infliggermi) una pena di morte: odiavo vedere le recite della scuola. Poi mi EROGO' (distribuì)  il volantino di presentazione: la mia ATTRAZIONE con quel foglio di carta era pari a zero, l'ATTRATTIVA (simpatia)  che mi suscitava era anche più bassa. Ma ormai era inutile RECRIMINARE (lamentarsi di ciò che è stato fatto da altri): ero stata invitata solennemente, e dunque dovevo andare. Avrei voluto avere una sorta di IMMUNITÀ' per certe cose, ma evidentemente ce l'avevano solo i professori... Avrei concesso l'IMPUNITA' (il non essere punito) a chiunque fosse riuscito a cacciarmi da quell'impiccio. Sbuffando, m'alzai, con l'INTENTO di ottenere una DEROGA (un'eccezione) dai miei genitori, quando in modo SURRETTIZIO (furtivo) un mio amico fece spaventare da dietro il noioso compagno.Si aprì un CONTENZIOSO (insieme di controversie, discussioni fra determinati soggetti) tra i due: uno urlava istericamente TRADENDO le aspettative - era infatti una persona molto pacata - , l'altro tentava di SDRAMMATIZZARE dicendo in modo molto ELOQUENTE (chiaro) che il soggetto sopra citato era troppo rigido e pieno di PREGIUDIZI verso gli scherzi. E che doveva abbassare il VOLUME della voce, altrimenti i suoi capelli sarebbero aumentati di VOLUME per gli schiamazzi. Infine il primo CONTROBATTE' alle accuse del secondo con un "Ti INCRIMINERÒ' per ingiurie e per violenza! Dovrai pagare un'ESORBITANTE (enorme) multa, IMPERTINENTE! Non sarai mai ASSOLTO (sollevato dalle accuse)!" Il professore che giunse per calmare i due fu molto ACCONDISCENDENTE (disponibile) e disse  che il primo aveva TRAVISATO (distorto) le intenzioni del secondo - che però dal canto suo era stato uno SCONSIDERATO -, e che quella sua accusa NON ERA PERTINENTE (non c'entrava) con ciò che aveva effettivamente commesso il secondo. Il primo, vergognandosi, ebbe un REPENTINO (veloce, improvviso) cambio d'umore, e si scusò col compagno, il quale, stupito, mantenne comunque un atteggiamento SCOSTANTE (brusco, poco socievole).
Ma questa lotta mi REMUNERO' (mi ripagò), perché essendo il primo alunno il personaggio principale della RAPPRESENTAZIONE, ed essendo stato PREGIUDICATO (chi ha riportato in passato condanne penali) dai suoi genitori già una volta per un reato simile - non si può andare in giro a minacciare la gente! - e messo in punizione, lo spettacolo fu rinviato a data da destinarsi .
Difatti, questo ragazzino - il cui nome era tutto un programma, chiamandosi Onofrio! - aveva la fama di essere uno SMARGIASSO (chi si vanta attribuendosi grandi imprese o qualità eccezionali), e non era raro che emergesse la sua SMANIA (desiderio intenso) per l'ordine e la correttezza. Non che ciò PREGIUDICASSE (compromettesse) la sua condotta ESEMPLARE (impeccabile) in ogni ambito, tranne quello interpersonale. Il suo RECONDITO (profondo, nascosto) desiderio era quello di diventare preside della scuola, SECRETO (segreto) che si portava nel cuore da quando aveva messo piede in quell'edificio. L'onore e l'ONERE (peso, responsabilità) di quell'incarico era infatti stato dato ad un PECULIARE (particolare) individuo, il dottor Adalgiso Mongroffi, che aveva la capacità di SMANTELLARE (smontare) i sogni dei propri alunni in un attimo, con una parola, e che INTENTAVA (promuoveva) in tutta la scuola la sua prossima ASCESA a sindaco della cittadina. Quest'ARBITRARIO (ingiustificato) uso del suo potere faceva sì che la sua finta affabilità non CONCILIASSE (mettesse d'accordo) il suo aspetto esteriore con quello interiore: era infatti un uomo bellissimo, letteralmente da capogiro, ma orribile dentro. Ciò INCENTIVAVA (favoriva) in ogni caso una corte spietata da parte delle zitellone della città, che lo vedevano come un ottimo partito.
Ma torniamo a noi.La causa IMPONDERABILE (che non si può prevedere) della mia salvezza era stata dunque questa. Peccato che il PREGIUDIZIALE (che deve essere esaminato prima di prendere una decisione intorno a qualcosa) caso di Onofrio fu sbloccato: l'EMULAZIONE (competitività) verso il preside lo portò ad inginocchiarsi davanti a lui per fingere di esserne amico; così facendo Mongroffi lo REMUNERO' (ripagò) con un rinvio della punizione - egli infatti usciva con la madre di Onofrio, il cui CONTENIMENTO ('spirito' trattenuto) era famoso in tutta la città - . La madre, inutile dirlo, ACCONDISCESE (acconsentì) immediatamente.
Lo SCARAMANTICO sindaco della cittadella nonché padre del suddetto Onofrio, lo venne a sapere, e mollando il suo SEDENTARIO (che si svolge in prevalenza stando seduti) lavoro che secondo lui compiva SQUISITAMENTE (in modo squisito), disse che era impossibile LEGITTIMARE (accettare) un'azione tanto PREGIUDICATA  e che come tale doveva essere DELEGITTIMATA (privata di legittimazione). Il preside PONDERO' (considerò) le parole del suo rivale, e rispose che il suo ACUTO intuito era davvero proverbiale, ma che tutto ciò era IMPONDERABILE (che non si può valutare) da parte sua poiché in ambito scolastico non aveva voce in capitolo. Posso ASSEVERARE (assicurare) che questa fu la cosa più eccitante nella storia della nostra cittadina. Il sindaco S'INALBERO' (s'adirò) e sganciò un pugno al bel visino del preside, urlandogli che tutto era di sua competenza poiché era il sindaco. Mongroffi S'AFFRANCO' (si liberò) della giacca firmata ed arrotolò le maniche della camicia, sibilando "Fatti sotto!" ESPLETANDO (portando a termine) le sue buone intenzioni, il sindaco diede un calcio all'avversario, buttandolo a tappeto. Aggiunse poi che suo figlio era una sua PREROGATIVA (diritto speciale riconosciuto per legge) e che solo lui poteva avere un ASCENDENTE (influenza, autorità morale) su Onofrio, fece un'ESEMPLIFICATIVO (ciò che serve a spiegare) gesto prendendo un COSPICUO (gran) numero di fogli con su scritto "Mongroffi a favore delle famiglie!" e lo bruciò, TRAVISANDO le ceneri messe in un piattino dentro al portapillole del Mongroffi. Poi prese il figlio per la collottola e lo trascinò via.
La recita non si fece né si farà, né ora, né mai.

Ahaha ecco come studiare in allegria! Spero di essere stata utile a tutte le persone che ne avranno bisogno...

mercoledì 2 gennaio 2013

Alla ricerca dello Smalto Perfetto (Sfida: Bellezza)

Buonasera. Oggi voglio andare dritta al vostro cuore. Pertanto, leggete.

Arriva un giorno in cui una persona si interroga sulle parole che contano nella vita. E come al solito si spunta anche in parole inutili, che però non tutti ritengono tali.
Una di queste è Bellezza.
Forse fino a qualche tempo fa avrei definito Belén Rodriguez la Bellezza Assoluta. O la Venere di Botticelli. O forse il viso di un bambino appena nato.
Ma adesso... Adesso ho trovato la Bellezza. E sarò sincera, potrà sembrare macabra, anche perché è una bellezza che dura davvero poco, anche meno delle pin-up che dopo invecchiano. Dura pochi giorni, poi svanisce, se non nei tuoi ricordi.
Ho trovato la Bellezza nel viso di mia Nonna, quando è volata lassù accanto al Padre. 
Bella, davvero bella nella sua semplicità. Le guance incavate, gli occhi socchiusi, le labbra incurvate ora in un timido sorriso, ora in un bonario rimprovero, ora in un cipiglio severo, in base all'angolazione da cui lo guardi, o da cosa pensi che voglia esprimerti.
Quegli occhi... Non si sono chiusi più. E' stata irremovibile anche da defunta: nessuno è riuscito a chiuderli. Ci ha fissati fino all'ultimo, ed ancora ci fissa, da Lassù.
Ha lasciato molte cose incompiute, troppe cose. Primo fra tutti quel mucchio di cose che ci ha nascosto, e che ora siamo costretti a cercare ovunque. Poi quei baci, quegli abbracci, quei "Ti Voglio Bene" che negli ultimi giorni non riusciva più ad esprimere, se non con una stretta di mano. Quelle cose che tentava di bisbigliarci all'orecchio e che mimava a fatica, spingendo la flebo al massimo, e che malgrado tutto rimangono ancora irrisolte.
E quello Smalto. LO Smalto. Lo Smalto Perfetto.
Color rosa antico, ovvio. Ci sta su tutto. Con la collana di perle, col rossetto marrone-bordeaux,  col vestito bianconero. Con la messa in piega ben fatta, color giallo paglia, ed il neo all'angolo della bocca, moderna Marylin Monroe. 
Incredibile: per ottantun anni ha comprato sempre gli stessi smalti dello stesso colore. Sempre lo stesso rosa antico. Ma lei era convinta che fossero uno diverso dall'altro, e così ne comprava sempre di nuovi, e ci chiedeva "Bello, vero?", per poi aggiungere "Si, ma io devo trovare quello giusto, quello perfetto, di quel colore... Perfetto."
Ma la vita non è perfetta, nulla è perfetto, lo Smalto Perfetto non esiste sulla Terra.
Ma lì, dove la Bellezza regna sovrana, dove i corpi non vengono corrosi dal tempo, lì sono certa che Lei abbia trovato anche lo Smalto Perfetto.
E secondo me i ricordi passati risuonano attorno a Lei: le mille volte che doveva rimettere "Vita C'è" anche se la sapevamo a memoria ormai perché io l'adoravo (n.d.r.: Iris, Biagio Antonacci); le tante volte che si perdeva tra gli sconti del supermercato e mi chiedeva di leggere la scadenza delle uova perché lei era senza occhiali, e non avevo il coraggio di dirle che in realtà erano appesi al suo collo; e quando dimenticava il carrellino tra i limoni e le uova e se lo ricordava tre giri dopo... E cucinava quei splendidi manicaretti, i quali - ne sono certa - starà facendo anche ora per il Signore ed i suoi Figli... Paste al forno, Parmigiana, Gattò... Le migliori leccornie terrene replicate Lassù, con lo stesso Amore che metteva per noi... 
E quella sua Bellezza immutata nella sua anima sul volto finalmente sereno, rilassato, non più contratto per il dolore o per la sofferenza, liscio, anche privo di rughe se possibile, la pelle diafana che si trasformò per magia in Eterea... Eterea, è l'unico aggettivo che riesco ad attribuirle ogni qualvolta che  penso a Lei. E' come se la sua intera vita si fosse in qualche modo spezzata: il periodo prima della malattia una parte, il periodo tra l'ospedale e l'Eternità un'altra.
Tanti sproloqui ho scritto stasera... E magari non vi saranno nemmeno chiari. Ma questo mio monologo è per Lei, per la mia Nonna, per la Bellezza che ho visto sul Suo viso prima che il suo Eterno Letto fosse sigillato, per non mostrare come il tempo corroderà il suo corpo, ma non la sua anima. Che rimarrà quella di una donna forte, una Matrona coi fiocchi, severa ma mai troppo, forse un pò troppo rigida talvolta, ma di una rigidità tipica della sua età. Perfetta. Come lo Smalto.

Ciao Nonna.