. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

mercoledì 5 dicembre 2012

SFIDA: NOVE

Hola a tutti!
Scusatemi se non riesco ad essere così presente, ma ho qualche problemino in questo periodo... Ma tenterò di fare del mio meglio per farvi sognare più spesso!
Ovviamente, voglio in cambio UNA TONNELLATA di parole, così da essere praticamente COSTRETTA  ad entrare tutti i giorni! Più lavoro, più risultati... ;D
Ringrazio Martin e Luca per essere entrati a far parte del mio Club di Lettori Fissi, e ricordo a tutti che chiunque può diventarlo (anche tramite Twitter) cliccando sul pulsante che trovate alla vostra destra (QUESTO PER INTENDERCI -->).
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E soprattutto, vi ringrazio di cuore, perché abbiamo superato le 
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Bene, adesso accontento il mio pseudo capo e vi scrivo una lettera, filandola sulla parola NOVE. Beginnen wir! 

Caro piccolo mio,
ho aspettato nove lunghissimi mesi che tu emettessi il tuo primo vagito, più dolce di un sorriso.
Sai, non ti avevo programmato, ma al contempo sei stato la mia sorpresa più grande; ho capito fin da subito che avresti avuto una forza di volontà tale da importi sul destino e combattere per vedere il mondo con i tuoi occhi.
E' stato un onore, nonché la gioia più bella, darti alla luce, ed aspettare così tanto per vederti... Quando seppi di non essere sola, il mio cuore si colmò d'un amore che davo ormai per spento, al sol pensiero di condividere per 42 lunghissime e splendide settimane il mio respiro con te, di nutrirti col mio amore e col mio corpo, di pensare le cose che penserai anche tu.
Decisi, anzi sentii che quel nove, tanto ricorrente nella nostra vita, sarebbe diventato un numero molto importante per me: ne ebbi la conferma quando nascesti il 9 settembre, alle 9 di sera.
Nel frattempo, ne diventai quasi ossessionata: scelsi il nono lavoro della mia lista dei desideri, e divenni una blogger (intuisci il nome del mio blog? Nove!) così potei lavorare da casa, senza tanti sforzi per te e per me; in seguito, ti comprai tutine col nove ricamato - ove non lo ricamai io! -, per farti ricordare sempre che eri, sei e sarai la mia più grande fortuna. Dipinsi le pareti della tua cameretta del nono colore della scala cromatica presente in negozio, un solare arancione, e per poco non presi appartamento al nono piano: dovevo anche pensare a come portartici, al nono piano, dopo una giornata di svaghi all'aria aperta!
Comprai un'enorme pupazzo e vi affiancai otto più piccoli, così come presi nove quadri, nove libri di fiabe, nove giochini. Da grande magari chiamerai ciò pazzia, ma per me è amore.
Quello vero però.
Non quello che legò me e tuo padre. So che è egoista da parte mia, ma sono contenta che tu non l'abbia conosciuto: ti avrebbe manipolato, proprio come manipolò me. Mi usò per fare carriera, e poi mi lasciò sola, in modo brutale.
Questo non è amore, ricordatelo.
Quello che ci lega assieme, e che ci lega alla vita, è amore puro. Ricordatelo.
Vorrei saperti dire come si distinguono gli amori, tuttavia credo che si capisca da sé. Non te lo insegnano a scuola, né te lo insegna la vita. E' così, punto.
Adesso ho in mano - tanto per cambiare - nove fotografie. Una per ogni mese.
Io, lo specchio, e te, o meglio, il pancione. Ogni mese più grande, ogni mese più bello. Il nono ha un bel "Danger!" rosso sull'ombelico, dove mi piaceva immaginare che tu appoggiassi l'orecchio per captare i suoni del Mondo. Il primo mese invece è pressoché invisibile.
Ti starai chiedendo, a questo punto, per quale motivo ti sto scrivendo tutto ciò. Perché?
Perché è il tuo nono anno di vita. Ormai sai leggere e scrivere: sei il mio ometto. Solo mio.
Sei in quell'età in cui ancora non si è né carne e né pesce, dove il concetto di "amore" è distorto. Al massimo mi dici "Ti voglio bene", e mi racconti che la compagnetta di banco ti ha inviato un fogliettino col cuoricino.
Altri nove anni, e non mi racconterai più nulla, troppo orgoglioso per dirmi i voti a scuola, figurarsi se mi racconterai della ragazzina di turno. Ancora nove, e magari avrai messo la testa a posto, fidanzato ufficialmente se non già sposato, e mi porterai i tuoi piccoli pargoletti a casa, festanti di fronte alla loro nonnina. Aggiunti nove anni avrai i miei stessi problemi - ma non te lo auguro. Altri nove ed io potrei non esserci più, e la tua compagna prenderà definitivamente il mio posto, per guidarti - o meglio, accompagnarti - lungo la tortuosa strada della vita.
E' la ruota che gira, no? Prima tocca a me, poi a te, poi chissà. Intanto stiamo assieme. Intanto viviamo, mano nella mano, naso contro naso, occhi negli occhi.
Avrai trovato questa lettera nel cassetto, sotto la mia biancheria da ultranovantenne.
Penso che allora il Fato abbia deciso di fartela trovare, finalmente.
Ti auguro di averla trovata il più tardi possibile. Fino ad allora,
Buona fortuna piccolo mio.
Mamma

Che ne dite? Malinconico???
Forse un pochino. Mi ha ispirato "Lettera ad un bambino mai nato" di Oriana Fallaci. Un capolavoro, ve lo consiglio, ma v'avverto, è giusto ein bisschen triste.
Good luck to everyone!
Yours, Ivy



P.S. Colgo l'occasione per fare
ad Annina! <3


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