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giovedì 12 dicembre 2013

Udienze Generali

Eccomi tornata... Buona lettura! ;*

Quanti di voi sono genitori? Quanti, per ora, solo figli?
Cari miei, in tutti e due i casi conoscerete di certo la triste realtà delle UDIENZE.
Che siano individuali o generali, che li chiamiate colloqui o incontri, sono in ogni caso il terrore di genitori e studenti.
Non dei genitori, dite voi? Lasciate che vi racconti una storia.
Era un gelido mercoledì di novembre. Il freddo entrava sotto i vestiti senza bussare, e i guanti servivano solo ad elettrizzare i capelli. Passando per Via Gualazzi, dove ci sono le scuole medie Aristofane, avreste visto un'orda di persone simili a ghiaccioli che tremavano all'unisono. Chi tentava di far funzionare l'Iphone, sebbene ci fossero due gradi sotto lo zero; chi sforzava la vista leggendo un libro di Stephen King alla fioca luce di un lampione - che, guarda il fato, si spense due minuti dopo; chi conversava col vicino, provando a non mostrare quanto questi gli stesse antipatico.
A rompere questa monotonia ci pensò una signora col grembiule azzurrino e i capelli rosso menopausa. Aprì le pesanti porte di vetro, e imprecò al cielo, un po' per il gelo, un po' per l'essere costretta a lavorare alle cinque del pomeriggio quando sembravano le otto di sera: questo semplice gesto bastò per risvegliare gli animi congelati dei genitori, che, dopo un attimo di smarrimento, sollevarono lo sguardo, presero la rincorsa e si gettarono tra i battenti urlando, le penne blu e nere impugnate come fossero spade; nell'altra mano, il foglio con la tabella dei professori e delle aule. La battaglia per la supremazia del proprio figlio era iniziata.
Quelli che erano ormai al loro terzo anno di udienze s'erano organizzati: la madre comandava il Battaglione Alfa al piano terra, gridando ad ognuno il proprio compito. "Luigi, terzo piano, Monforte in aula d'arte, Dorelli in aula di musica e Ferretti in IIIC; Michele, secondo piano, Callega in IIA, Kalima in IF e Luguori in IIB; Vittoria, primo piano, Lari in aula di lingue, Rengoni in ID. Io farò il piano terra." E all'urlo "Vergoni, attaccate!" ognuno correva a segnare il proprio cognome sulla lista, per finire al più presto quello strazio.
Inutile dirlo, i poveri genitori alle prime udienze, giunti dalle calme maestre delle elementari, erano a dir poco sconvolti da quella baraonda. Tanto che, se andaste a vedere le liste di prenotazione dei professori, li trovereste negli ultimi posti, e li vedreste uscire dalla scuola verso le otto di sera, arrabbiati per non essere riusciti a fare udienza col docente di ginnastica che, si sa, è sempre quello "Che ha nove classi, non può ascoltare tutti!".
Come avvoltoi, appollaiati fuori dalle aule, i genitori parlocchiavano tra di loro ammazzando il tempo. Un genitore usciva, si cancellava, entrava l'altro. Di tanto in tanto si sentivano commenti del tipo: "Quello dev'essere il padre di Emmanuel, quel ragazzino che picchia tutti e non studia. Ah, ci sarà da aspettare, ne avrà di cose da dire il professore... Pover'uomo, che deve sopportare!" oppure "Guarda, la mamma di Lucia! Beata lei, almeno sua figlia studia, facesse qualcosa la mia... Ma guarda che scarpe! Sono orribili, meglio mia figlia vah!". Solo le madri, ovviamente; i padri erano troppo impegnati a dormire, a guardare i risultati della Champions sullo smartphone, a difendere la propria squadra del cuore dal genitore ultra degli avversari o guardare la coscia semi-scoperta della mamma single della nuova ragazzina brasiliana (chiedendosi se la madre avesse bisogno di ripetizioni di italiano a domicilio).
I tacchi delle mamme risuonavano negli spogli corridoi; il professore di musica, che poverino non vuole mai sentire nessuno, parlava da classe a classe con quello di religione, altro piccolo ignorato. Ahimé, c'è razzismo anche tra le materie.
Il bisbiglio, il tacchettio, il parlottio, il clacson nella strada sottostante, la stanchezza... Tutto ciò rendeva suscettibili tutti quanti; dopo una giornata di lavoro si sognava solo il pigiama. Ma come ogni udienza che si rispetti il culmine dello stress si ebbe quando arrivò Il Furbo.
Il Furbo, per chi non lo sapesse, è quel genitore che aspetta la distrazione altrui per cancellare le persone davanti a lui e dire "Oh, tocca a me!" e sgattaiolare furtivo nella classe. O peggio, quello che, uscito il genitore che c'era prima, urla "Vado di fretta!" e frega il posto sotto al naso di tutti, padre-sconvolto-che-stava-per-entrare compreso.
Appena uscito, è semplice immaginarlo, trovava una decina di genitori coi forconi pronti a protestare. Ma che dire, lui le udienze intanto se l'era fatte, e loro non poterono far altro che leccarsi le ferite nell'orgoglio come i gattini con le zampine. Come se non bastasse la stanchezza accumulatasi fino ad allora!
Se vogliamo aggiungere un altro personaggio, è la mamma della sapientona. Quella donna viscida, che andava in giro con la puzza sotto il naso sbattendo i tacchettini da un centimentro come se volesse rompere il pavimento. Probabilmente era rappresentante di classe, nonché la rompipalle che organizza le festicciole per la sua bambina - costringendo i genitori a mandare i propri figli - dimenticandosi che l'asilo era passato da un po'. Era impossibile evitarla: puntava la preda, e s'attaccava al malcapitato (o alla malcapitata) come una sanguisuga.
Alla fine della nostra sessione di udienze, i professori avevano detto ad ognuno una delle tre formule canoniche ("E' intelligente ma non si applica", "Va bene, studia, ma potrebbe fare di più" oppure "Ottimo, davvero, ma fategli fare di meno, s'uccide di studio") tanto per ribadire che, come i genitori, anche loro non s'accontentano mai, e quando ormai i loro figli erano sul punto di chiamare Chi L'Ha Visto, impazienti di sapere se avrebbero potuto vivere in simbiosi col loro cellulare o se sarebbe stato sequestrato, i genitori tornarono a casa affranti, si gettarono sul divano e dissero: "Il prossimo anno, udienze individuali!".
Ma... Sono davvero più tranquille?  Lo scopriremo asseme la prossima volta.

Bacioni, e scusate ancora per l'assenza!
Yours,
Ivy

2 commenti:

  1. Nooooo!!! Mi hai fatto rivivere un incubo!!!! :-D Brava e simpatica...come al solito ;-)

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    1. Grazie mille! Presto - appena avrò un po' del tanto agognato tempo, scriverò anche le individuali! ;)

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