Driiin! Driiiiin!
L'orribile rumore del campanello mi sveglia. Apro le palpebre lentamente nella penombra della stanza, e vedo davanti a me il muro rosa confetto col grande quadro d'arte moderna. E allora capisco dove sono.
Mi sollevo a fatica, mi stiracchio, scendo scalza giù dal letto e mi avvicino al bagno sbadigliando. Poi mi spoglio e m'infilo sotto la doccia: per fortuna Dan ha così tanti ospiti che rifornisce le sue camere come un albergo.
Sotto il getto freddo, il pensiero di Igor ed Ivan mi sfiora, prima sfocato, poi nitido e preciso. Allora faccio divenire l'acqua calda e scrivo sul box doccia pieno di condensa tutti i miei problemi: descrivo tutto, dalla prima all'ultima insignificante sciocchezza, lascio che le parole sgorgano non dalla penna ma direttamente dal mio dito, e poi rigiro la manopola dell'acqua fredda e indirizzo il getto sopra ai miei problemi, spazzandoli via. Non scompariranno, ma almeno ho la testa più leggera.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Ma santo cielo, penso, Dan non s'è svegliato? E' casa sua, diamine!
Esco da box e m'avvolgo in un asciugamano di cotone bianco. Con uno più piccolo mi friziono i capelli.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin! Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
- Arrivo! - urlo allo sconosciuto visitatore, malgrado questi non mi possa sentire. Per un momento penso che potrebbe essere Ivan, ma non m'importa. Sono sobria, sveglia e riposata, e so chiamare la polizia in caso di emergenza.
Con un pettine a denti stretti mi lego i capelli umidi in una crocchia, poi mi infilo i vestiti della sera prima, ed a piedi nudi apro la porta della stanza, attraverso i vasti corridoi ed apro il portone d'ingresso, scocciata.
- Era ora! Ma tu non t'eri mollata con questo rammollito? Hai idea di che ora è? Scuuusa, ciao tesoro. -
- Marie! Ma che squisita sorpresa! Dimmi, honey, cosa t'ha portato qui? -
- Ciao, Daniel. Santo cielo, puzzi come un porcile! Ficcati sotto una doccia e vesti quelle due sgualdrine! - Le due in questione rientrano, offese.
- Comunque, - continua Marie, - sono qui per lei. Non lo immagini, forse? Per fortuna mi avevi detto ieri che l'avresti convinta! Sono andata a casa sua e non mi rispondeva! Allora m'ero preoccupata... Darling - mi dice, girandosi verso di me. - Io e te abbiamo mooolto di cuoi discutere. -
E così dicendo, la mia Führerin/editor in gonnella mi trascina per il polso sotto ad un ombrellone, vicino alla piscina extralusso a forma di cuore.
- Allora cara, dimmi tutto sul tuo reportage. Come sta andando? Come è andata? -
All'inizio esito: dirle tutto o no? Ma poi mi dico: è meglio buttarsi!
E così le racconto tutto, per filo e per segno, senza nasconderle nulla, di Ivan, di Igor, di mia madre, del cliente, le mie paure, l'improvvisa passione, le sbronze, la festa... Tutto. All inclusive.
- Santo cielo! Potresti già decorarci su un buon romanzo, cara, lo sai? -
- Si, lo so - sospiro, - ma... -
- ... Vuoi rivedere Igor, vero? -
- Già - ammetto a malincuore.
- Allora ascoltami... - E mi fornisce un piano dettagliato, che - stento a crederci - ha sfornato nel giro di dieci secondi.
- Allora è deciso, baby: da domani ha inizio il piano 'sbaraglia-e-colpisci'!-
Lei è entusiasta, io meno: sono già entrata in panico.
Che ne dite??? Commentate please!!!
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