. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

domenica 30 marzo 2014

Sfida indiretta: sdolcinatezze

Buonasera cari lettori! Già cenato? Fame?
Rispondo alla sfida/richiesta di Anna... Sdolcinato, ed ispirato al film! Meglio non so se potrei fare... (Forse si, ma per ora accontentati darling)
Buona lettura!


Erano passati dieci mesi dalla maturità, sette dal primo giorno da universitarie, tutti piovosi o comunque nuvolosi.
Ma in quel giorno fortunato, il sole era tornato, dopo settimane di assenza. Anna se lo stava godendo, stesa su una panchina nel parco vicino alla sua vecchia scuola. Per terra, accanto a lei, l’amica Ilaria guardava Facebook e l’aggiornava sugli eventi della giornata.
“Hai sentito? Elena e Giovanni si sono lasciati!”
“Amen, non mi sembravano fatti l’uno per l’altra…”
“Dai, erano carini… E invece Leonardo s’è messo con quella della E!”
“Chi?”
“Chiara Nonmiricordocosa…”
“Ah, si, ho capito! Beh era ora, gli andava dietro dalla maturità.”
“In più hanno messo in riformatorio Matteo… Troppa roba girava attorno a lui, strano che lo abbiano preso così tardi.”
“Mi spiace per i suoi, sono brava gente, non se lo meritano.”
Un bimbo fece rotolare la palla verso di loro. Ilaria gliela rilanciò; il bimbo trillò un grazie, le diede un bacino e tornò dagli amichetti.
“Hai rimorchiato” commentò Anna.
“E non è nemmeno niente male… Io dico che alla sua età è molto più maturo dei nostri coetanei.”
Rimasero in silenzio.
“Illa…”
“Dimmi tesoro.”
“Ho conosciuto una persona.”
Ilaria si girò di scatto, col rischio di farla cadere. Alzò i Ray-Ban sulla testa e guardò l’amica con occhi strabuzzati.
“Com’è messo a muscoli?”
Anna le tirò un buffetto sul braccio. “È una cosa seria stupida!”
“Già seria? Allora mi dovevi dire ‘Mi sono messa a tua insaputa con uno’, non ‘Ho conosciuto una persona’!”
“Ma non ci sto assieme… Però siamo usciti.”
Lo sguardo di Ilaria s’addolcì. Si sedette sulla panchina, poggiando la testa di Anna sulle sue ginocchia, e le carezzò i capelli. “Racconta, baby.”
“È venuto due giorni fa al locale… Quello dove mi hanno assunta giovedì scorso come ballerina di coda.” Ilaria arricciò le labbra. Non approvava, ma non interruppe l’amica. “Era al bancone, e quando sono scesa m’ha offerto da bere. Io ho rifiutato, sai che non reggo bene l’alcol… Allora mi ha detto che mi avrebbe portata a cena fuori. Ho rifiutato anche quello, mi si era appena parato davanti! Non sapevo nemmeno il suo nome… Perciò ha ordinato una Cola per me, un bicchiere di vino per lui e ci siamo seduti su un divanetto. Mi ha detto di essere uno studente di Giurisprudenza, che si laureerà  tra un mese e che mi osserva da qualche sera, quando ho portato la torta durante l’addio al celibato di un suo amico. Io sono stata pressoché in silenzio per tutto il tempo, non sapevo cosa dire… E alla fine ho accettato una cena per il giorno dopo.”
Ilaria frenò la mano. “Mi stai dicendo che ci sei uscita assieme non una ma ben DUE volte senza dirmelo?”
Anna arrossì. “Pensavo che sarei riuscita a non pensarci, e che il giorno seguente avrei declinato l’invito senza cerimonie…” Stavolta fu Ilaria a dare un buffetto ad Anna. “…E invece ci pensai tutta la notte, e il giorno seguente, e sul palco rischiai una slogatura  mentre lo cercavo tra la folla. E quando scesi era lì, appoggiato al bancone, con in mano un bicchiere, e mi fissava… Non mi sono sentita mai tanto bella. È strano, è una bella sensazione!” Rise. “Sono andata a vestirmi, hai presente quel vestitino corallo, quello con la scollatura a cuore che abbiamo comprato assieme… Ecco ho messo quello, e un paio di sandali col tacco trasparenti, e mi ha portata al ristorante qui dietro, e abbiamo riso, quanto ho riso! E gli ho raccontato qualcosa di me, gli ho parlato anche di te sai? E mi ha fatto provare il suo piatto, una bistecca squisita, e ammetto di aver bevuto un bicchierino di vino, ma non tanto giuro, e poi…”
Ilaria attese. Anna si rabbuiò.
“Mi ha riaccompagnata a casa. Finito tutto. Illa, non mi aspettavo una proposta di matrimonio, ma almeno un bacio? Era chiedere  troppo?”
Ilaria sospirò. “An, tu gli hai detto di no la prima sera perché non vi conoscevate… Come puoi pretendere un bacio la seconda? Ci andrà coi piedi di piombo, vedrai.”
Anna si diede una botta in fronte. “Che stupida! Al solito, combino guai…”
Ilaria la fece alzare, poi s’alzò a sua volta. “Su stupidonzola, andiamo a prenderci un gelato! Oggi ti accompagno io al locale, così mi mostri l’uomo del mistero…”

Le luci si spensero, solo una luce calda proveniente dal palco illuminava la sala gremita di persone. Anna respirò a fondo, sentiva l’adrenalina entrare in circolo, percepiva la musica che le cresceva dentro, e tra poco sarebbe esplosa nell’aria. Ilaria era in prima fila, pronta a vedere se l’uomo misterioso si sarebbe presentato o meno, e questo la tranquillizzò. Quando la musica partì, sorrise.
La canzone ideale, perfetta per il luogo e il momento che stava vivendo.
Bound to you di Christina Aguilera scivolò via dall’impianto stereo come se fosse olio, e Anna l’avvolgeva a sé danzando, in perfetta – o quasi – sincronia con le sue colleghe. Volteggiavano in quello squarcio di buio, e vedendole sembrava che i loro cuori stessero per uscire dal petto e raggiungere la platea.
Ilaria si commosse, ma ovviamente non lo diede a vedere. Forse ho capito perché ha accettato questo lavoro, pensò, è perfetta.
La canzone cresceva e cresceva, e Anna, commossa come l’amica, si ritrovò a cantarla, tra una giravolta ed un salto.
Suddenly the moment’s here / I embrace my fears / All that I have been carrying all these years / Do I risk it all/ Come this far just to fall, fall / Oh, I can trust / And boy, I believe in us / I am terrified to love for the first time
*Improvvisamente il momento è qui / Raccolgo i miei timori / Tutto ciò che ho portato avanti in tutti questi anni / Posso rischiare tutto / Sono arrivata a questo punto solo per cadere, cadere / Oh, mi posso fidare / E ragazzo, io credo in noi / Sono terrorizzata dall’amare per la prima volta*
Ilaria s’accorse che un uomo alquanto simile alla descrizione di Anna s’era poggiato al bancone.
Complimenti a mamma… E brava la mia Annina, ha rimorchiato bene!, pensò.
Si avvicinò. “Mi scusi, lei è Davide?”
“Si?” rispose lui brusco. La guardò per un fugace momento, poi si rigirò verso il palco.
“Sono Ilaria, l’amica di Anna.”
“Ah, mi scusi, piacere.” Le strinse la mano. Presa salda, ottimo… Questo protegge alla grande! “Mi dica.”
“Ecco, si dia il caso che Anna m’abbia parlato di lei… Non ho la benché minima intenzione di dirle in che termini, ma le do due consigli. Primo, stia molto attento o se la vedrà con me… Un tacco 12 nell’occhio fa molto male.” Lui alzò un sopracciglio, ma non commentò. “Secondo… Non se la faccia scappare. È il meglio che le possa capitare.”
Davide sorrise. “Non lo dimenticherò. Piacere di averla conosciuta.”
“Il piacere non è tanto mio, quanto di quell’angelo che sta ballando sopra di noi. Me la saluti.”
Fatto ciò, andò a sedersi lontano dal palco e dal bancone, ma abbastanza vicina per osservare i due senza essere vista.
Anna nel frattempo era all’apice della sua performance, fece un ultimo, incredibile salto, dunque atterrò. Come il cigno morente, si raggomitolò sul palco. Attese qualche interminabile secondo, scandito dalle gocce di sudore che cadevano dalla sua fronte sul parquet corroso dal tempo, poi s’alzò. Uno scroscio di applausi si riversò su di lei, assieme a qualche rosa e ad un peluche a forma di panda per un’altra ballerina. Fece un inchinò e s’avviò verso il bancone. Lui era lì. Di Ilaria nemmeno l’ombra.
Le farfalle che, ormai era certa, alloggiavano abusivamente nel suo stomaco, iniziarono ad imitare la danza che aveva fatto lei poco prima. Scese le scalette con gambe tremanti, infine con un filo di voce disse solo: “Davide…”
Lui, senza tanti preamboli, con le lacrime agli occhi, la baciò.

Ilaria, dalla sua postazione, sorrise. Il suo lavoro era compiuto. Le scrisse un messaggio, certa che l’avrebbe letto molto tardi: Ti meriti un bel po’ di felicità baby, e lui mi sa che può dartela…
Poi se ne andò, lasciandoli a baciarsi nella penombra, stretti l’un l’altra come una cosa sola.


Spero vi sia piaciuto... Di certo mi metterei anche io a ballare per risultati simili!
Bacioni!
La vostra Ivy

P.S: ricordo che le due sfide - con parola o con immagine - delle quali il regolamento è sulla destra dello schermo sono ancora valide! Proponete!!!

2 commenti:

Finalmente hai deciso di commentare! Sarò felice di risponderti al più presto.