Ciaooo!!! Grazie mille per tutti i complimenti che mi arrivano... A voce!!! Commentate, che non vi mangio!!! ;P
Ed oggi, ecco la "tanto attesa" seconda parte!!! A domani!!!
Sono in macchina da due ore.
L’aria salmastra sbatte sui finestrini, provocando un forte giro d’aria e un
fastidioso rumore di risucchio. Per fortuna, mi ero portata un foulard, o addio
cervicale.
Non so nemmeno io perché, ma sto
raggiungendo Antonio nella sua casa sul mare. Vogliamo fare un picnic sulla
spiaggia, come due buoni amici. Ma ci riuscirò?
E’ impossibile negarlo, sono
profondamente attratta da lui. Abbiamo così tante cose in comune, siamo in
simbiosi perfetta. Ma non ho avuto ancora il coraggio di chiedergli se è
fidanzato. Non ha fede, né foto in ufficio o nel portafogli – ma penso sia
normale…
Non sono stata ancora mai
fidanzata, è difficile per me poter dire cosa fanno e cosa non fanno i
fidanzati. L’amore, come dice Katie Fforde, l’ho conosciuto solo attraverso i
libri. E l’ho riscritto a modo mio, tramite racconti di amici, film, libri
stessi, coppiette per strada, e tanti, tantissimi giovani che scrivevano le
loro storie nei blog. Li ho sempre invidiati… A 24 anni, mi sento una vecchia
di 60!
Al rosso, alzo gli occhi al cielo:
le nuvole sono cariche di pioggia, brutto segno. Proprio in quel momento, mi
squilla il cellulare. Il nome di Antonio lampeggia sul display. Rispondo con
l’auricolare.
-
Si?
-
Ciao, sono Antonio. Senti, visto che sta per
venire un temporale, ti va di stare in casa? Non direi che un picnic fuori sia
un’ottima idea. -
-
Si si, convengo. A tra poco. –
Spengo l’auricolare, e traggo un
sospiro di sollievo, appoggiandomi allo schienale. Ma… UN SECONDO!
Pensieri peccaminosi mi passano
per la testa. A casa sua, con Lui… Oddio!
Per poco non vado a finire contro
un albero, facendo un’inversione ad U. Troppo tardi, Lui mi ha vista.
Ed adesso?
-
Cosa stavi facendo? – mi chiede, aprendomi la
portiera.
-
Parcheggiavo
– gli rispondo, nel modo più naturale possibile. In realtà, tentavo di
scappare, avrei voluto dire, ma… Sai che figura! Già il cuore mi batteva forte
ed ero sicuramente avvampata.
-
Donne al volante, pericolo costante! – recita alzando gli occhi
al cielo e ridendo. Rido anch’io, anche se in modo più nervoso.
Mi offre un bicchiere di
champagne. Non mi sono mai ubriacata, ma c’è sempre una prima volta. Accetto e
lo sorseggio lentamente.
Lui intanto mi mostra la casa. E’
una specie di villetta a due piani, con gli interni color legno. Dà un senso di
pace infinita… O forse è l’effetto dello champagne. La libreria è come piace a
me: enorme, con le scalette per raggiungere i ripiani superiori. Vedo tanti
nomi conosciuti: si passa dai classici, come Jane Austen, le sorelle Brontë,
Manzoni, Agatha Christie e Joyce, a cose
più moderne e giovani, come Federico Moccia, Stephenie Meyer, J.K. Rowling,
Rick Riordan, Mary Higgins Clark, Licia Troisi, eccetera.
-
E questa è camera da letto – mi dice infine.
Sento che gli trema la voce.
I mobili sono sempre in legno
scuro, ma non ebano, con enormi librerie – ne ha una persino in bagno! – e tappeti
persiani a terra. Ma la cosa che si nota di più è il letto. Enorme, a
baldacchino, contornato da pesanti drappi rosso tenue e cuscini. Quasi
spaventoso.
-
Come ti ho già detto, questa casa era di mia
nonna, per cui è arredata in questo modo abbastanza antico. Ma a me non
dispiace. –
Dopodiché, mi toglie il bicchiere
di mano, fissandomi negli occhi. Il suo blu intenso sembra leggermi dentro. Mi
bacia. Non ve lo saprei descrivere, perché ho sentito dire che ogni bacio è
diverso dall’altro. Come dicono nei film, vi posso dire che è umido. Ma è
piacevole.
O forse, come prima, è l’effetto
dello champagne. Ma non credo, stavolta no. Mi ritrovo a rispondere a quel
semplice incontro di labbra. Non mi chiedete come: non è come andare in
bicicletta, non serve fare esercizio. Tu lo sai. E basta. Strano l’amore, no?
Oddio… Ma è amore? O è solo pura e
mera attrazione fisica?
In tutti è due i casi, mi piace.
Antonio tenta di portarmi verso il
letto, ma io lo blocco. Riprendendo fiato, mormoro un no secco.
Lui sorride, stranamente. TI HO
APPENA RIFIUTATO! SVEGLIA!
-
Sono il primo, vero? –
-
Perché? Si nota che sono inesperta? – gli chiedo
in tono di sfida.
-
No. Ma non hai parlato un secondo di uomini
passati. Solitamente si parla di certe cose. –
-
Se è per quello, nemmeno tu.-
-
E chi te lo dice che non sono come te? –
Già, chi me lo dice? Se è un
sogno, non svegliatemi!
Lo lascio fare. E’ una cosa
positiva, che siamo tutti e due inesperti. Nessuno mi può giudicare, come la
canzone.
Comunque, i libri si sbagliavano
di grosso. Davano solo un’occhiata veloce al significato dell’amore. E’
qualcosa di molto più profondo ed intenso.
Secondo me, tutte noi scrittrici siamo inesperte.
Meglio così, no?
-
Ti sbrighi? Siamo in ritardo! –
-
Arrivo, arrivo! –
Sono passati cinque anni da quella
notte. Io e Antonio facciamo coppia fissa, , i nostri genitori si conoscono,
lui ha ottenuto la promozione, abitiamo assieme, e il mio ultimo libro ha fatto
il pienone. Splendido, no?
Adesso stiamo andando al
ristorante: è il nostro quinto anniversario. Tra tre mesi ci sposeremo, e io
non vedo l’ora. Ma adesso viene il difficile.
-
Ti sei immaginato mai papà? –
-
Si, qualche volta per gioco. E tu? –
-
Beh, se consideri che sono incinta, vedi un
po’…-
Meglio chiamare il cameriere.
L’ostrica gli è andata di traverso. Chissà perché.
P.S.: Ci tengo a precisare che solitamente i racconti mi vengono meglio. Questo l'ho postato per par condicio tra il mio vecchio ed il mio nuovo modo di scrivere. : )